VOCE
SANITA’
23.01.2020 - 23:25
Replica il dg Compostella: “Fiducia nei protocolli, il contagio da bimbo a bimbo è rarissimo”
E’ stato un incontro a tratti teso quello di ieri tra genitori e responsabili sanitari dell’Ulss 5, nella scuola interessata dal caso di tubercolosi contratta da un bambino di 5 anni di Rovigo.
All’incontro, che era propedeutico ai controlli che scatteranno nell’istituto cittadino questa mattina su 150 bambini, anche neonati, hanno preso parte, oltre ai dirigenti della scuola, i genitori e, per l’Ulss 5, la dottoressa Margherita Bellè, dirigente del dipartimento di Igiene e Sanità, e il primario di Pediatria Simone Rugolotto. Alcuni genitori hanno alzato i toni: “Come mai un bambino i cui genitori hanno autodenunciato che era stato a contatto con una persona affetta da tubercolosi, sottoposta a un primo test negativo, quando si sa che il primo può essere negativo, è stato rimandato a casa, a scuola e all’asilo?”.
Per il direttore generale Antonio Compostella: “E’ normale che i genitori abbiano delle preoccupazioni rispetto al protocollo utilizzato. Ma bisogna anche avere fiducia nei protocolli della sanità pubblica. Ribadisco, il rischio di contagio da bambino a bambino è bassissimo, ma la linea che stiamo utilizzando è della cautela massima. Per questo procediamo a questi controlli, per eccesso di cautela. Il rischio reale di contrarre la Tubercolosi è pressocché da escludere”.
Il vaccino contro la tubercolosi, in Italia, non si pratica da tempo, perché non è più una malattia eradicata. “Lo stile di vita - continua Compostella - l’igiene negli ambienti domestici, le condizioni di vita e alimentari e il nostro stesso sistema immunitario è adeguato per affrontare il batterio della Tbc che, in determinate condizioni, può tornare”.
E ripete: “Una volta diagnosticato il primo caso di Tubercolosi sul parente, è stato avviato il controllo su tutti i familiari e sul bambino. Questo al secondo controllo è stato riscontrato positivo al test di Mantoux, ma non aveva alcun sintomo”. “Ora si trova ricoverato in Pediatria ma, come riporta il primario Rugolotto, gioca e guarda i cartoni in tv”, conclude Compostella.
Da oggi test di Mantoux su 150 bambini. Sarà svolto nella scuola, per una questione di praticità. Successivamente saranno programmati gli incontri in radiologia per l’rx al torace. Infine la visita in Pediatria. Per escludere qualsiasi altro contagio.
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