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ADRIA

Note contro l'orrore. Plinius da applausi e lacrime

Una splendida esibizione a Treviso per il Giorno della memoria

Le toccanti note e le struggenti parole di “Nokinà – La ninna nanna di Auschwitz” hanno lasciato senza parole il pubblico che ieri sera ha gremito la chiesa San Francesco di Treviso all’evento musicale “La speranza oltre l’orrore” per celebrare il “Giorno della memoria” nel 75esimo anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz.

La canzone, scritta dal cantastorie vicentino Bepi de Marzi, è stata magistralmente interpretata dal coro femminile Plinius, diretto da Antonella Pavan in un silenzio quasi surreale, come a voler partecipare spiritualmente a quel dramma. Il maestro ha introdotto il brano con un “leggero” suono d’organo specificando che “non era per dare la nota al coro, ma per rompere la commozione e piangere insieme” per poi passare la voce alle ragazze di Bottrighe con “quell’urlo sottile che richiama il suono della sirena, poi la voce del vento e un vociare più deciso di disperazione e morte”.

De Marzi ha citato alcune parole di Liliana Segre “donna sopravvissuta al campo di concentramento”. La senatrice a vita ha più volte drammaticamente ricordato che “l’incubo era il suono delle sirene, una sirena per ciascuna delle cinque camere a gas, e quando suonavano voleva dire che le persone portate dentro erano morte. Le donne destinate alle camere a gas – ha proseguito il maestro – venivano spogliate e i bambini incapaci di camminare venivano consegnati in braccio e urlavano disperati”.

De Marzi ha saputo raccogliere quei momenti di estrema disperazione in quelle note e parole di “Nokinà” che ha rappresentato il momento più emozionante del concerto trevigiano. L’applauso finale, unanime ma composto, ha voluto esprimere quasi un senso di liberazione affinché che non ci siano altre “Nokinà” da scrivere e cantare. Le ragazze di Antonella hanno proseguito con “Ave Maria - La mamma di Gesù”, “Tag net Tag – L’alba del montanaro”, “Porta Calavena – La processione votiva”, “Oh, Maria, Lirillì Maria – Tenerezza di fede”, e “Benia Calastoria – Il ritorno dell’emigrante”.

La serata ha visto la partecipazione anche dell’orchestra da camera Luigi Pavan diretta da Stefano Pavan e il coro 7 ottavi sotto la guida di Luca Campion. Le prime congratulazioni sono arrivate dal sindaco Mario Conte e da padre Andrea Massarin, guardiano della comunità francescana. E da 48 ore i complimenti, intanto, dilagano sui social.

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