Cerca

Psicosi Cina

I ristoratori: “Abbiamo subito un calo”

I ristoranti con cucina cinese e giapponese visti con più attenzione. “Il nostro cibo è tutto italiano”

I ristoratori: “Abbiamo subito un calo”

All’ora di pranzo i ristoranti cinesi e di sushi gestiti da cinesi, ieri erano tutti al lavoro. I titolari sottolineano, quasi a giustificarsi, che il cibo che offrono è tutto reperito in Italia.

Jessica, che gestisce il Bimisushi, in viale Porta Po, spiega “per sicurezza nessuno di noi sta andando in Cina, nemmeno i dipendenti. Per sicurezza nostra e loro”. Anche la peste suina, riscontrata in un carico arrivato a Padova, non preoccupa la cinese: “Noi usiamo solo prodotti locali”. Jessica ha parenti in Cina, ma è tutto sommato tranquilla: “Nessuno è stato male, arriviamo da un piccolo paese lontano da Wuhan, ma qui vivono i miei genitori, i miei parenti e anche i miei nonni”. Jessica è soddisfatta: “Non abbiamo subito un calo, i nostri clienti vengono qui da tanti anni e va tutto bene”.

Un po’ più preoccupato Matteo, che insieme alla mamma e prima ancora alla nonna, gestisce il locale Kokoro, in Area Tosi, un’oasi per chi ama il cibo orientale. “Il giro è un po’ diminuito - racconta - ma senza motivo, non c’entrano i prodotti che utilizziamo perché sono tutti Amadori, pesce di Chioggia e frutta da Marzolla. E noi praticamente non abbiamo contatti con cinesi. Solo che le persone se ne stanno a casa, hanno paura”. Matteo è nato in Italia e in Cina abita la bisnonna che non ha mai conosciuto. “Di questo virus noi subiamo senza motivo le conseguenze sul nostro lavoro”.

Fa spallucce Elena, che è impegnatissima in Area 13 con il locale Sushiko. Anche qui la Cina è protagonista insieme al Giappone. “Noi non abbiamo contatti con la Cina, sono nata e cresciuta qui. E nel ristorante usiamo tutti prodotti italiani. Il nostro fornitore è Metro”.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400