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IL DIBATTITO

“Centro chiuso? Prima abbassiamo il costo dei parcheggi”

Nadia Romeo: “Creiamo una città viva, vivace e attrattiva prima di chiuderla alle auto”

“Centro chiuso? Prima abbassiamo il costo dei parcheggi”

Nadia Romeo: “Creiamo una città viva, vivace e attrattiva prima di chiuderla alle auto”

"Non si può chiudere il centro storico senza aver prima fatto una serie di azioni per ripopolarlo e renderlo vivibile per tutti, per i cittadini e per i commercianti. Così come per i turisti. Serve un centro popolato e attrattivo. Poi lo possiamo chiudere”. Sono le parole del presidente del consiglio comunale ed esponente del Partito Democratico Nadia Romeo, a seguito delle affermazioni del primo cittadino, Edoardo Gaffeo, sulla volontà della giunta di chiudere, un giorno, il centro storico al traffico, immaginando il futuro di Rovigo senza auto in centro.

"Prima di tutto servono dei parcheggi adeguati - continua Nadia Romeo - Intendo parcheggi che costino poco come, ad esempio, Ferrara. Questo deve essere l’esempio da seguire. Prima di chiudere il centro servono servizi adeguati. Ricapitolando, città animata, trasporto pubblico efficiente (un esempio potrebbe essere quello di istituire il servizio di autobus a chiamata), parcheggi economici. Insomma, per chiudere una città servono questi presupposti. Chiuso o aperto? Un dibattito che non può esser sciolto così semplicemente. Bisogna trovare un modo adeguato per rendere la città più vivibile per tutti, cittadini e commercianti".

Anche sul tema dell’inquinamento da polveri sottili del centro, legato alla chiusura o apertura dell’arteria principale della città, Romeo storce il naso: "Sono stata per molti anni assessore all’ambiente: non è che se chiudi il centro storico non c'è più inquinamento".

E ancora, sul tema del popolamento della città, la presidente del consiglio comunale, ha le idee chiare: “Intanto bisognerebbe allargare il perimetro del centro storico prima di chiuderlo. Dovrebbe andare almeno dalla ex caserma Silvestri fino alla zona oltre il Duomo, che andrebbe a sua volta riqualificata (esiste già un progetto). Poi bisognerebbe cercare di essere più attrattivi per esempio offrendo spazi vuoti (e di sicuro a Rovigo non mancano) alle scuole di formazione, come quella di polizia che potrebbe essere interessata alla ex caserma, ma c’è anche la Banca d’Italia e chi più ne ha più ne metta. Insomma, il percorso per arrivare ad una eventuale chiusura del centro storico, prevede un rinnovamento dello stesso, partendo da un percorso di riqualificazione di tutto il centro non solo dal punto di vista urbanistico. Rovigo deve diventare una città più viva e vivace. Scuole di formazione che cercano collocazione ma anche l’università. Non basta una sede. E se non è possibile spostare quella del Censer in centro si possono attrarre nuovi corsi universitari. Ripeto, di spazi ne abbiamo da vendere. Bisogna solo trovare il modo di utilizzarli per rendere la città vivibile, vivace, popolata e attrattiva. Solo allora potremmo pensare di chiuderla alle auto”.

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