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STORIA

Alla ricerca del soldato Guerrino

“Cerchiamo la famiglia Ferrari originaria di Sant’Apollinare, per consegnare loro la placchetta”

Alla ricerca del soldato Guerrino

“Cerchiamo la famiglia Ferrari originaria di Sant’Apollinare, per consegnare loro la placchetta”

Una piastrina militare può raccontare una storia intera. E può anche racchiudere un mistero che può durare da 76 anni. Una storia di guerra (il secondo conflitto mondiale) e violenze, di bombardamenti, terrore e morte.

Che fine avranno fatto i familiari del militare Guerrino Ferrari, morto durante il bombardamento di Portomaggiore il 20 luglio 1944? E come mai la sua piastrina identificativa è stata ritrovata, alcuni giorni fa, nei campi di Alberone, una frazione di Ro Ferrarese, in provincia di Ferrara, ma a pochi chilometri dal Polesine? E dal Polesine, dalla frazione rodigina di Sant’Apollinare, era partito Guerrino Ferrari, 28enne poi trasferitosi con la famiglia a Coccanile di Copparo.

La piastrina militare è stata ritrovata da un appassionato di ricerche storiche, che assieme agli amici dell’associazione Archeologi dell’aria setaccia i campi del nord Italia alla ricerca di reperti storici. “Il ritrovamento - spiega Giovanni Carlini è stato effettuato da Tomas Mazzanti. Poi io e Lorenzo Saggioro, che facciamo parte dell’associazione - abbiamo iniziato una serie di ricerche e verifiche con l’archivio militare di Bologna, dove abbiamo recuperato il foglio matricolare.

La piastrina riportava i dati identificativi del soldato Ferrari. Abbiamo così scoperto che Guerrino era nato a Sant’Apollinare nel 1916, poi si era trasferito a Coccanile negli anni ‘30. Nel 1943 era poi stato richiamato in servizio militare dall’esercito militare della Rsi, la Repubblica Sociale, che però lo aveva messo in licenza per un anno, e non sappiamo per quali motivi”.

Il 20 luglio 1944 Guerrino si trovava a Portomaggiore di Ferrara, proprio il giorno del bombardamento degli Alleati. Tra le altre cose anche il giorno del fallito attentato a Hitler da parte di alcuni congiurati tedeschi.

Possiamo immaginare il caos di quei momenti, gli aerei Alleati che sfrecciavano nel cielo sopra l’Emilia sganciando bombe e mitragliando nei sorvoli a bassa quota. Le sirene antiaereo che riecheggiano nell’aria, la fuga dei civili alla ricerca di un riparo. Macerie, urla e morti. Ed in questo scenario che tra il 20 e il 21 luglio Guerrino muore, come ha certificato l’Archivio militare.

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