VOCE
STORIA
07.02.2020 - 18:45
“Cerchiamo la famiglia Ferrari originaria di Sant’Apollinare, per consegnare loro la placchetta”
Una piastrina militare può raccontare una storia intera. E può anche racchiudere un mistero che può durare da 76 anni. Una storia di guerra (il secondo conflitto mondiale) e violenze, di bombardamenti, terrore e morte.
Che fine avranno fatto i familiari del militare Guerrino Ferrari, morto durante il bombardamento di Portomaggiore il 20 luglio 1944? E come mai la sua piastrina identificativa è stata ritrovata, alcuni giorni fa, nei campi di Alberone, una frazione di Ro Ferrarese, in provincia di Ferrara, ma a pochi chilometri dal Polesine? E dal Polesine, dalla frazione rodigina di Sant’Apollinare, era partito Guerrino Ferrari, 28enne poi trasferitosi con la famiglia a Coccanile di Copparo.
La piastrina militare è stata ritrovata da un appassionato di ricerche storiche, che assieme agli amici dell’associazione Archeologi dell’aria setaccia i campi del nord Italia alla ricerca di reperti storici. “Il ritrovamento - spiega Giovanni Carlini è stato effettuato da Tomas Mazzanti. Poi io e Lorenzo Saggioro, che facciamo parte dell’associazione - abbiamo iniziato una serie di ricerche e verifiche con l’archivio militare di Bologna, dove abbiamo recuperato il foglio matricolare.
La piastrina riportava i dati identificativi del soldato Ferrari. Abbiamo così scoperto che Guerrino era nato a Sant’Apollinare nel 1916, poi si era trasferito a Coccanile negli anni ‘30. Nel 1943 era poi stato richiamato in servizio militare dall’esercito militare della Rsi, la Repubblica Sociale, che però lo aveva messo in licenza per un anno, e non sappiamo per quali motivi”.
Il 20 luglio 1944 Guerrino si trovava a Portomaggiore di Ferrara, proprio il giorno del bombardamento degli Alleati. Tra le altre cose anche il giorno del fallito attentato a Hitler da parte di alcuni congiurati tedeschi.
Possiamo immaginare il caos di quei momenti, gli aerei Alleati che sfrecciavano nel cielo sopra l’Emilia sganciando bombe e mitragliando nei sorvoli a bassa quota. Le sirene antiaereo che riecheggiano nell’aria, la fuga dei civili alla ricerca di un riparo. Macerie, urla e morti. Ed in questo scenario che tra il 20 e il 21 luglio Guerrino muore, come ha certificato l’Archivio militare.
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