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STALKING

Dopo l'assoluzione, nuovo processo per l'ex pugile Antonio Brancalion

Contestati gli atti persecutori e le lesioni all'ex compagna, la difesa ha piena fiducia, nel corso del dibattimento, di dimostrare l'insussistenza delle accuse

Dopo l'assoluzione, nuovo processo per l'ex pugile Antonio Brancalion

A luglio 2017, era stato assolto dall'accusa di stalking. Nella mattinata di martedì 11 febbraio 2020, il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Rovigo ha invece disposto un nuovo processo a carico di Antonio Brancalion, rodigino, 44 anni da poco compiuti, ex pugile di livello internazionale, campione italiano e campione dell'Unione Europea. La vittima sarebbe sempre la stessa, una ex compagna, mentre i fatti sarebbero differenti e successivi, relativi alla seconda metà del 2018. Brancalion è difeso dall'avvocato Marco Casellato di Adria, mentre la vittima,  una rodigina di qualche anno più matura dell'imputato, è assista, come legale di parte civile, dall'avvocato Enrico Cappato di Rovigo.

L'ipotesi di reato principale è quella di stalking, o atti persecutori che dir si voglia. Secondo questa ricostruzione, il 44enne avrebbe rifiutato di trasferirsi da casa della presunta vittima, una volta finita la relazione, nonostante gli inviti di questa, avrebbe continuato a passare la notte nel suo garage, la avrebbe praticamente costretta, per limitare le occasioni d'incontro, a trasferirsi a casa di un'amica e a limitare le occasioni di uscita, per timore di poterlo incrociare. La avrebbe "monitorata" su Facebook, dimostrando di tenere sotto controllo i suoi spostamenti. In una occasione, poi, le avrebbe sbattuto la portiera dell'auto in faccia, in un'altra ancora, incontrandola al bar, le avrebbe spento una sigaretta sulla spalla.

Per questi due episodi, viene contestata anche l'ipotesi di reato di lesioni, per quanto non gravi. Il giudice per le udienze preliminari ha ritenuto, all'esito della discussione, che dovrà essere il dibattimento a vagliare la fondatezza delle accuse mosse all'ex pugile. Da parte della difesa c'è, come detto, la fiducia di arrivare a una sentenza di assoluzione, come era già accaduto nel 2017. In questo senso, allora, il rinvio a giudizio, in una vicenda di questo tipo, appariva quasi scontato.

"Era prevedibile che, oggi - spiega l'avvocato Casellato - arrivasse l'emissione del decreto che dispone il giudizio. Attendiamo quindi fiduciosi il dibattimento, per potere dimostrare l'estraneità di Antonio alle accuse che gli vengono mosse".

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