VOCE
ROSOLINA MARE
02.03.2020 - 21:33
L’interpretazione dello stabilimento, assistito dall’avvocato Ceruti, premiata dal giudice
Una importante sentenza, ottenuta dalla Corte di Appello, prima sezione civile, di Venezia, che ha una rilevanza fondamentale per il Polesine, ma la cui portata può avere tranquillamente valenza nazionale. E’ quella ottenuta dagli stabilimenti balneari Dal Moro, pionieri del turismo a Rosolina Mare, assistiti, in questo contenzioso, dall’avvocato Gianluigi Ceruti del foro di Rovigo.
Al centro di tutto, la determinazione dei canoni demaniali, al centro di numerosi contenziosi, susseguitisi, nel corso degli anni, appunto tra il Demanio e i gestori degli stabilimenti.
In questo quadro, era intervenuta la legge di stabilità 2014 che, secondo l’interpretazione degli Stabilimenti Dal Moro, offriva una importante opportunità di “deflazionare” il contenzioso, ossia di chiudere le controversie in essere alla data del 30 settembre del 2013. Una delle maniere di farlo sarebbe stata quella di versare il 30% delle “somme dovute”, in una unica soluzione, entro pochi giorni. Fu proprio questa la scelta fatta dagli stabilimenti dal Moro. Qualora, poi, la somma dovuta fosse risultata superiore, il 30% avrebbe dovuto essere considerato un acconto, secondo questa interpretazione.
“Viceversa - spiega la nota dell’avvocato Ceruti - le amministrazione pubbliche, in particolare l’Agenzia del Demanio, pretendono che non sia preso in considerazione l’acconto versato, per cui verrebbe penalizzato il concessionario più adempiente, come la società di Rosolina Mare, mentre si premierebbe l’imprenditore che non avesse versato all’erario neppure un euro”.
Una interpretazione, quella degli Stabilimenti, sempre assistiti in questa controversia, dall’avvocato Ceruti, che ora è stata ritenuta corretta e appropriata dai giudici della prima sezione civile della Corte di Appello di Venezia.
“La questione di cui si occupa la recente sentenza della Corte d’Appello veneziana - chiude l’avvocato - benché sorta nel territorio di competenza del predetto giudice, ha dimensioni nazionali, in quanto interessa, potenzialmente, tutte le aziende e gli stabilimenti balneari dell’intera costa italiana”.
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