VOCE
La storia
06.03.2020 - 18:09
Era partito in bicicletta dal Polesine lo scorso 13 gennaio per raggiungere Istanbul. Lui si chiama Riccardo Crivellin, 42 anni, di Gavello, volontario discontinuo dei vigili del fuoco di Rovigo che aveva deciso di partire dal suo paese per raggiungere la Turchia attraversando tutti i Balcani. Dopo diverse peripezie è riuscito a raggiungere il traguardo, con oltre 2.500 chilometri di pedalate tra salite, discese, boschi, attraversando campi minati, e toccando, nell’ordine, Lubiana, Zara, la Bosnia, la Croazia, l’isola di Pag, Rijeka, il Kosovo, l’Albania, e la Grecia. Giunto in Turchia, il problema è però quello del rientro in Italia.
“Gli aerei con rotta diretta per l’Italia sono stati cancellati a causa del coronavirus - spiega lo stesso Riccardo raggiunto telefonicamente - quindi dovevo prendere un volo per la Germania e poi un altro verso l’Italia, ma visto il carico della bici e delle borse, la cifra era davvero molto alta. Mi sono informato anche per il traghetto, ma volevano una prenotazione anticipata e altre storie burocratiche da sbrigare. A quel punto ho deciso di ritornare a casa in bici”.
Ma i problemi per Riccardo non finiti. “Adesso mi trovo a Edirne, nella punta nord occidentale della Turchia. Qualche giorno fa Erdogan ha smesso di fermare i profughi ai confini con Grecia e Bulgaria e la Grecia, in tutta risposta, ha chiuso il confine e vi ha messo a presidio esercito e polizia. Chi prova a passare riceve, nel migliore dei casi, manganellate. Non mi sono avvicinato troppo al confine perché un poliziotto turco mi ha fatto cenno di allontanarmi. Non sono neanche stato lì a spiegare che non sono un rifugiato, perché se nomino la parola ‘Italia’ vedo una strana espressione nel volto delle persone. Mi sono allontanato e sono rientrato in ostello, che è pieno di rifugiati iracheni, ex benestanti che qui possono permettersi di pagare circa 7 euro a notte, alcuni vivono in Turchia da due anni, ma qui sono come in un limbo, non possono accedere a lavori dignitosi ne pensare di fermarsi stabilmente”.
La Voce nuova | Direttore responsabile: Alberto Garbellini
Editrice Editoriale la Voce Soc. Coop. | Piazza Garibaldi, 17 - 45100 Rovigo Telefono 0425 200 282 - Fax 0425 422584 - email: redazione.ro@lavoce-nuova.it
Per la tua pubbicita' su questo sito: commerciale.ro@lavoce-nuova.it
Editrice: Editoriale La Voce Società Cooperativa. “La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo.” Redazione: piazza Garibaldi 17, 45100, Rovigo tel. 0425 200282 e:mail: redazione.ro@lavoce-nuova.it sito: www.lavocedirovigo.it
Pubblicità locale: Editoriale La Voce Soc. Coop. Divisione commerciale Piazza Garibaldi 17 - 45100 Rovigo - Tel. 0425 200282. Pubblicità Nazionale: MANZONI & C. S.p.A. Via Nervesa, 21 - 20139 Milano - Tel. 02 574941 www.manzoniadvertising.com Stampa: Tipre srl Luogo di stampa: via Canton Santo 5 Borsano di Busto Arsizio. POSTE ITALIANE S.P.A. - Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003
(conv. in L. 27/02/2004, n.46) art. 1, comma 1, DCB (Ro). Testata registrata “La Voce Nuova” Registrazione del Tribunale di Rovigo n. 11/2000 del 09/08/2000.
Testata aderente all’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria www.iap.it. Iscrizione al ROC n. 23289. Associata FILE