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Escort e Coronavirus

I rodigini non rinunciano alle escort

Ma il numero di annunci è più che dimezzato. Una ragazza: “Non voglio ricevere più nessuno”

I rodigini non rinunciano alle escort

Calano (drasticamente) gli annunci, ma non le ricerche. Anche in periodo di #iorestoalcasa non si ferma il mercato dell’amore mercenario. Lo dicono i dati di Escort Advisor, il primo sito di recensioni a tema e che da due anni monitora il “mercato” del sesso a pagamento online. Il coronavirus ha fatto crollare del 53% gli annunci nella nostra provincia: insomma, la metà delle ragazze sono sparite dalla rete, rispetto ad un mese fa. Ma le ricerche, da parte degli utenti, hanno subito uno stop soltanto dell’11%: insomma, su nove persone che, prima dell’emergenza, cercavano compagnia in rete, otto continuano a farlo nonostante tutto e tutti. Uno solo, ogni dieci, ha preferito fermarsi e, dunque, “restare a casa”.

Analizzando le ricerche su Google - dicono infatti da Escort Advisor - emerge che, a partire dal 17 febbraio (data spartiacque della crisi epidemiologica), il volume di ricerche per le parole chiave a tema “escort” si è ridotto, a livello nazionale, del -9,20%, con un trend in forte diminuzione mano a mano che le misure di contenimento dell’emergenza si sono inasprite. In particolare, in Veneto la contrazione della domanda ha avuto percentuali di rallentamento ancora più sensibili: a Padova un quarto degli utenti ha rinunciato alle uscite “di piacere”, e la contrazione delle ricerche è stata del 25,81%. Un valore che scende al 18,6% a Belluno, al 16,22% a Vicenza, al 15,42% a Venezia e al 14,93% a Treviso, fino ad arrivare al -11,1% di Verona. Insomma: i polesani, con il loro -11%, sono quelli che, nel Veneto, più di tutti continuano a cercare le escort online.

Ma a ridursi, drasticamente, è stata proprio l’offerta. E se livello regionale gli annunci, da parte delle ragazze, sono calati del 42% in un mese, il picco è stato a Padova (la provincia più colpita dall’epidemia) con una contrazione del 58%, seguita da Rovigo dove le “pubblicità” si sono ridotte del 53%. Oltre una ragazza su due, insomma, ha preferito prendersi un periodo di pausa dalla propria attività. Anche le ricerche su Google di singoli numeri telefonici delle escort sono calate del -13,89%. Queste ricerche sono frutto del fatto che gli utenti più attenti sanno che spesso gli annunci contengono informazioni false e fuorvianti e quindi cercano informazioni nel web per confermarne il contenuto.

Una testimonianza di come sia cambiato il fenomeno delle escort online la fornisce Francesca, una ragazza (non polesana) che lavora proprio tramite questi portali: “Appena ho capito della gravità della situazione - dice, attraverso i canali del portale Escort Advisor - non ho esitato a avvisare i miei clienti attraverso il mio profilo che non avrei ricevuto più nessuno fino al passare del blocco totale che stiamo vivendo. Io resto a casa (e pure voi dovreste!). Così io e molte delle mie colleghe abbiamo deciso di sospendere l’attività come tutti per seguire la legge e non favorire la diffusione del virus”.

La cosa particolare - svela - è che alcuni dei miei clienti mi hanno contattata anche solo per cercare compagnia al telefono. Ora mi sto attivando per fare delle chat e delle videochiamate erotiche: alcuni mi chiedono di vedermi mentre mi ‘prendo cura di me’, mentre mi spoglio, altri vogliono davvero solo parlare perché sono soli, altri ancora chiedono foto. Mi ha fatto molto ridere quello che mi ha chiamato con la doccia accesa bisbigliando... era chiuso in bagno e fingeva di lavarsi per non farsi beccare dalla moglie”.

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