“Senza aiuti, la società è a rischio”

In un momento buio come quello che stiamo vivendo, ci sono persone che non vogliono perdere la speranza di poter salvare l’entusiasmo di chi tanto ha lavorato nei progetti che piano piano stanno naufragando a causa del coronavirus.

Uno di questi è Francesco Zambelli, presidente della Rugby Rovigo Delta, che nonostante la brutta notizia arrivata l’altro giorno da parte della Fir, ovvero della sospensione definitiva del campionato di rugby, spera che entro il primo aprile, data in cui sarà chiuso il consiglio federale, si decida almeno di effettuare un “post season” da giocare a giungo per dare una fine ufficiale al campionato e decidere, almeno moralmente, la squadra vincitrice di questa stagione.

“Auspico che venga data la possibilità alle società che lo vorranno di poter chiudere il campionato a giugno, anche in modo non ufficiale, creando una sorta di finale per gratificare moralmente chi si è tanto impegnato in quest’anno: giocatori, staff tecnico, lo stesso pubblico - spiega Zambelli - mi spiace per ciò che sta accadendo, è davvero una disgrazia, ma non per questo dobbiamo ridurre o mortificare chi si è tanto impegnato ogni giorno. Chiudere il campionato così in fretta e senza un’opportuna analisi mi sembra tanto una giustificazione per chi vuole andarsene con la giustificazione”.

C’è una cosa che a Zambelli non va giù: questa fretta. E sena aiuti, avvisa, la stessa Rugby Rovigo è a rischio: “Sinceramente è una grossa mazzata quella che abbiamo preso. Potremmo non essere in grado di risollevarci. Buchi da 50-100mila euro sono determinanti per far crollare una società. Già siamo tutti molto tirati ogni anno, figuratevi ora. La Fir deve essere cosciente di questo e intervenire economicamente”.