VOCE
ECONOMIA
29.03.2020 - 19:39
Cinquantasette miliardi di euro in fumo, soltanto nel Veneto. E’ questo il conto che l’emergenza Covid-19 rischia di presentare alle aziende della nostra regione. O almeno, nella peggiore delle ipotesi. Se tutto andrà “bene”, invece, in fumo ci finiranno “soltanto” 24,4 miliardi di euro.
Lo dice uno studio presentato da Cerved sull’impatto che il coronavirus, e le limitazioni imposte dal governo anche alle attività economiche per prevenire il contagio, avrà sulle nostre tasche. Perché, alla fine, il fermo delle aziende si tradurrà si in mancati introiti per le imprese stesse, ma anche in minori stipendi per i lavoratori. E il danno sarà, davvero, per tutti.
Sono due gli scenari elaborati dagli esperti della società che da 40 anni analizzai bilanci di tutte le imprese italiane. Nel più ottimistico, l’emergenza durerà fino a maggio, mettendo in conto anche due mesi necessari per il ritorno alla normalità. Uno scenario in cui saremo costretti ad assistere ad impatti importanti sull’economia mondiale ed export, ma senza crisi finanziarie. Se tutto andrà nel migliore dei modi possibili, dunque, le aziende venete vedranno quest’anno ridurre il proprio fatturato di 19,7 miliardi di euro, e il prossimo anno di altri 4,8 miliardi rispetto alle previsioni pre-crisi.
Sì perché prima che scoppiasse l’emergenza coronavirus, l’economia era in espansione. Ci si aspettava, insomma, una crescita nei fatturati delle aziende, stimato all’1,7%, su base nazionale, per l’anno in corso, e in un altro 2% per il prossimo anno. Con il coronavirus, invece, gli affari, inevitabilmente, si contrarranno. E non di poco: del 7,4%, nella migliore delle ipotesi, per quest’anno. Per poi “rimbalzare” nel 2021, facendo segnare un +9,6% rispetto al picco negativo. Un valore che solo in apparenza sembra positivo, perché quel “rimbalzo” non riporterà il livello dell’economia a quello che ci si aspettava senza virus. Nei due anni, tra il 2019 e il 2021, i fatturati cresceranno in tutto dell’1,5%, rispetto al +1,7% atteso per quest’anno e il +2% stimato per il prossimo. Due valori che sembrano piccoli ma che valgono, soltanto per il Veneto, 24,4 miliardi di euro.
E ancora peggio andrà se lo scenario che si presenterà sarà quello peggiore possibile: se l’emergenza (come, secondo gli analisti economici, è possibile) dovesse perdurare fino alla fine dell’anno, con l’isolamento completo dei paesi Ue, il crollo del fatturato delle aziende venete potrebbe arrivare a toccare quota 57,4 miliardi di euro. Quest’anno, infatti, ci si aspetta - in questo quadro - una contrazione del 17,8% del fatturato delle aziende, pari a oltre 40 miliardi in meno rispetto a quanto ci si aspettava senza il virus. Il rimbalzo del prossimo anno, poi, porterebbe comunque l’economia al livello del 2017, inferiore di 3,3 punti percentuali rispetto al 2019, e ben lontano dalle stime di crescita attese per il 2021. Un salasso da altri 17 miliardi, che porterebbe così il totale del passivo a quota 57,4.
A livello nazionale, invece, l’economia rischia di contrarsi di 275 miliardi di euro nella migliore delle ipotesi, e di 641 miliardi in quella peggiore. Una crisi davvero epocale.
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