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SANITA’

Licia Coletti, va in pensione la prima donna medico di base

E’ arrivato il momento della meritata pensione. Licia è stata in servizio per quarantadue anni come medico di famiglia

Licia Coletti, va in pensione la prima donna medico di base

E’ arrivato il momento della meritata pensione per Licia Coletti di Adria, medico di medicina generale, in servizio per quarantadue anni come medico di famiglia. Coletti, sposata con Vincenzo Rossi, madre di Giulia, Mariano e Stefano, tutti laureati, è stata la prima donna medico condotto della città etrusca.

Si è laureata all’università di Padova nel marzo 1977. Subito dopo ha scelto di fare esperienza professionale, come medico volontario per un anno, in reparto medicina all’ospedale di Rovigo con il primario Fernando Cavazzuti.

Successivamente, per circa un anno, ha prestato servizio come medico assistente, nell’allora ospedale psichiatrico provinciale. Così ricorda il suo esordio professionale. “Le prime esperienze nei due ambiti specialistici – afferma - mi sono state preziose per la mia professione di medico di famiglia e ringrazio, con l’occasione, tutti i miei ex pazienti”.

Nell’ultimo periodo di servizio, numerose sono state le attestazioni di riconoscenza ricevute dai suoi assistiti, ai quali mancherà perché la ricordano come “una persona di famiglia”.

Ha ricevuto infine una dedica in cornice, con parole di gratitudine e stima, unite ad espressioni di affetto sincero da parte di una giovane coppia di sposi.

Licia Coletti ha saputo costruire con gli anni rapporti di forte umanità con i propri pazienti andando ben oltre “l’orario di servizio”, sempre pronta ad andare a prestare cure e assistenza a domicilio.

Anzi andava periodicamente a trovare i propri assistiti, quelli più anziani o con qualche problematica particolare: passava tutte le settimane da quelli più gravi, oppure ogni quindici giorni o una volta al mese. Si fermava il tempo necessario per chiedere come va, controllare la pressione, ordinare medicine per evitare al paziente di spostarsi.

Una presenza preziosa perché spesso basta una parola, basta un gesto di vicinanza, basta un’attenzione caritatevole non certo per guarire, ma per affrontare la malattia con maggior forza e serenità: questa è la medicina più forte che non avrà mai data di scadenza.

“Sono veramente dispiaciuta che sia andata in pensione perché ci mancherà – spiega un paziente – Sono contenta per lei perché adesso può riposarsi un attimo. Non aveva mai orari. Una volta ero nel suo ambulatorio, il mio turno è scattato quando mancavano pochi minuti alle 20, una sera d’inverno, tra l’altro, con una nebbia da paura, eppure dopo di me c’erano altri due pazienti. Non si tirava mai indietro. Le siamo grati per tutto quello che ha fatto per la nostra famiglia”.

Licia Coletti è andata in pensione il 1° aprile scorso, ma il suo primo mese e mezzo da pensionata l’ha trascorso nella clausura domiciliare imposta dal Coronavirus.

Aveva in programma in viaggio ad Abu Dhabi dove si trovano due figli a studiare. Ma è solo rimandato.

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