VOCE
Economia
17.05.2020 - 20:43
Procede, anche se con passo di lumaca appena appena accelerato. L’erogazione dalla cassa integrazione in deroga stenta ad assumere contorni di piena efficienza, e in Veneto, a due mesi dalla misura che l’ha concessa registra poco meno della metà dell’erogazione delle somme corrispondenti. E pensare che l’Inps del Veneto è fra gli enti regionali più virtuosi e celeri dell’intero panorama italiano. Per quel che riguarda il Polesine e lo spettro delle piccole e micro imprese che hanno fatto ricorso alla cassa in deroga, risulta che sono state assolte 794 domande, per un totale di 1.933 lavoratori.
La fase di autorizzazione delle varie domande era stata completata ancora la settimana scorsa, in tutto le domande autorizzate in Veneto sono state 36.775. Ma quel che conta, soprattutto per i lavoratori che devono ricevere gli assegni degli ammortizzatori sociali, sono ovviamente i pagamenti erogati. Il punto sui pagamenti, relativo ai dati di un paio di giorni fa, evidenzia che in Veneto sono state pagate 16.632 domande (pari al 42% del totale). Hanno ricevuto il relativo versamento, quindi, 42.590 lavoratori (il 38% del totale, stimando un numero complessivo di lavoratori interessati pari a 110mila).
Gli uffici Inps del Veneto stanno provvedendo a smaltire tutte le pratiche che nei giorni scorsi si sono stratificate sulle scrivanie e nei terminali in attesa delle erogazioni. Nel veneto si fa addirittura riferimento ad un potenziamento degli addetti per riuscire a stare al passo con tutte le domande e ridurre il più possibile le giacenze.
Dall’Inps, però si ricorda che una volta disposto il pagamento occorrono sempre dai due ai tre giorni banca per l’accredito in conto corrente.
Restando all’analisi dei dati del Veneto emerge che a Belluno sono state evase 544 domande di cassa in deroga per 1.371 lavoratori. A Padova 3.243 domande per 8.143 lavoratori. A Rovigo 794 domande per 1.933 lavoratori. A Treviso 3.178 domande per 8.345 lavoratori. A Venezia evase 3.668 domande per 8.964 lavoratori. A Verona 3.665 domande per 9.959 lavoratori. A Vicenza 1.539 domande per 3.871 lavoratori. Ora la speranza è che il flusso delle rogazioni possa procedere con passo più veloce.
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