VOCE
MELARA
28.05.2020 - 15:21
Enrico Maria Lanli, della polizia locale di Melara
Prosegue il progetto "Polesine sicuro". interamente finanziato dalla Regione del Veneto con un milione di euro. Ieri, nella sede della Provincia, a Rovigo, si è fatto il punto della situazione con i rappresentanti dei comuni interessati, che riceveranno circa 27mila euro ciascuno per migliorare la sicurezza sul proprio territorio.
A Melara, nello stesso giorno, nell’ultima seduta del consiglio comunale, è stato approvato il regolamento che permette l’utilizzo dell’impianto di videosorveglianza già pronto, come spiega l’agente di polizia municipale Enrico Maria Nali, da tre anni in servizio a Melara: "Si tratta di sette telecamere che andranno a migliorare la sicurezza sul territorio, in un comune che, comunque, da questo punto di vista negli ultimi anni è sempre stato tranquillo. A queste si aggiungeranno, in futuro, le strategie che verranno adottate grazie al finanziamento regionale".
Per quanto riguarda, poi, la sicurezza stradale, il comune di Melara è in convenzione con quello di Castelnovo Bariano. Quest’ultimo ha acquistato proprio in questi giorni un telelaser per il rilevamento della velocità automobilistica. Esso verrà utilizzato insieme a Melara, che metterà a disposizione l’auto della polizia municipale, con gli agenti dei due comuni a lavorare in coppia.
Ancora, Nali elogia la virtuosità degli altopolesani per quanto riguarda gli spostamenti durante i due mesi di lockdown: "Con 60 posti di blocco, per circa 500 auto controllate, abbiamo effettuato solo una decina di sanzioni. Ciò significa che, a differenza di quanto si apprende spesso dalla cronaca, i comportamenti corretti ci sono eccome". Si aggiunga anche che il territorio altopolesano è al confine con la Lombardia sia dalla parte di Sermide che, per quanto riguarda Melara, dalla parte di Ostiglia.
La "tentazione" di varcare i confini, in queste settimane, sarebbe stata dunque forte ma, anche in questo caso, gli altopolesani si sono dimostrati corretti: "Abbiamo incontrato solo pochi automobilisti – conclude Nali - intenzionati a varcare i confini regionali per motivi non lavorativi o necessari, soprattutto nella prima fase della chiusura. Ci siamo limitati ad invitarli ufficiosamente a tornare indietro e, va detto, si sono dimostrati tutti collaborativi".
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