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MELARA

Arrivano videosorveglianza e telelaser in paese

Gli aggiornamenti della polizia locale

Arrivano videosorveglianza e telelaser in paese

Enrico Maria Lanli, della polizia locale di Melara

Prosegue il progetto "Polesine sicuro". interamente finanziato dalla Regione del Veneto con un milione di euro. Ieri, nella sede della Provincia, a Rovigo, si è fatto il punto della situazione con i rappresentanti dei comuni interessati, che riceveranno circa 27mila euro ciascuno per migliorare la sicurezza sul proprio territorio.

A Melara, nello stesso giorno, nell’ultima seduta del consiglio comunale, è stato approvato il regolamento che permette l’utilizzo dell’impianto di videosorveglianza già pronto, come spiega l’agente di polizia municipale Enrico Maria Nali, da tre anni in servizio a Melara: "Si tratta di sette telecamere che andranno a migliorare la sicurezza sul territorio, in un comune che, comunque, da questo punto di vista negli ultimi anni è sempre stato tranquillo. A queste si aggiungeranno, in futuro, le strategie che verranno adottate grazie al finanziamento regionale".

Per quanto riguarda, poi, la sicurezza stradale, il comune di Melara è in convenzione con quello di Castelnovo Bariano. Quest’ultimo ha acquistato proprio in questi giorni un telelaser per il rilevamento della velocità automobilistica. Esso verrà utilizzato insieme a Melara, che metterà a disposizione l’auto della polizia municipale, con gli agenti dei due comuni a lavorare in coppia.

Ancora, Nali elogia la virtuosità degli altopolesani per quanto riguarda gli spostamenti durante i due mesi di lockdown: "Con 60 posti di blocco, per circa 500 auto controllate, abbiamo effettuato solo una decina di sanzioni. Ciò significa che, a differenza di quanto si apprende spesso dalla cronaca, i comportamenti corretti ci sono eccome". Si aggiunga anche che il territorio altopolesano è al confine con la Lombardia sia dalla parte di Sermide che, per quanto riguarda Melara, dalla parte di Ostiglia. 

La "tentazione" di varcare i confini, in queste settimane, sarebbe stata dunque forte ma, anche in questo caso, gli altopolesani si sono dimostrati corretti: "Abbiamo incontrato solo pochi automobilisti – conclude Nali - intenzionati a varcare i confini regionali per motivi non lavorativi o necessari, soprattutto nella prima fase della chiusura. Ci siamo limitati ad invitarli ufficiosamente a tornare indietro e, va detto, si sono dimostrati tutti collaborativi".

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