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Fiere e Sagre

L’Ottobre rodigino è a rischio

Parla Giancarlo Zanella, vicepresidente di Cofipo, ente che organizza fiere ed eventi come la famosa Fiera d'Ottobre

Fiera, piazza Repubblica tutta food

L'Ottobre Rodigino in una delle scorse edizioni

Si chiamerà “Toscana in Centro” o “Toscana in piazza”, ancora il titolo è da decidere, ma in questo caos sugli eventi, è l’ultimo dei pensieri. E sarà un evento che - dal 26 al 28 giugno, Cofipo organizzerà in via del tutto sperimentale, per prendere le misure a Rovigo in tema di fiere. Per ricordarne qualcuna, l’Euromercato a settembre o lo street food, per non parlare della Fiera d’ottobre.

“Purtroppo - spiega Giancarlo Zanella vicepresidente di Cofipo - le disposizioni nazionali e regionali sono molto restrittive, per cui chi organizza ha molte perplessità nell’andare avanti”. Zanella fa un esempio: 300 bancarelle dell’Ottobre Rodigino, sistemate non a mezzo metro l’una dall’altra, ma a 2-4 metri come vorrebbero le direttive adesso, significherebbe passare a una dislocazione su 7 chilometri, rispetto ai 2,5 utilizzati fino alla scorsa edizione.

“Impossibile - sottolinea l’esperto - Il distanziamento penalizza perché anche gli operatori, per guadagnare devono avere un flusso di persone che con le regole attuali sarebbe dimezzato”. Anche l’Euromercato, a queste condizioni, sarà un’altra cosa, con un’altra intestazione, ma la tradizionale festa del gusto che saluta l’estate potrebbe saltare. “Anche Fratta, Pincara e Costa, che stanno organizzando le fiere, stanno rivedendo tutta l’organizzazione delle postazioni”.

La Fiera d’Ottobre, che “a Rovigo muove un milione e mezzo di euro, compresi i bar, i ristoranti e gli alberghi - ricorda Zanella - per noi rimane una speranza. Intanto andiamo di sperimentazione”.

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