I mostri del Polesine
SANITA’
21.06.2020 - 18:04
Il numero uno dell’Ulss verso la pensione. “Sempre attento alle esigenze del nostro territorio”
Se pensate che battere il coronavirus sia stata l’impresa più titanica che il direttore generale dell’Ulss 5 Antonio Compostella potesse fare, forse vi dovrete ricredere. Perché il numero uno della sanità polesana è riuscito in un vero e proprio “miracolo”: mettere d’accordo la politica. La notizia del suo pensionamento alla fine dell’anno, con il passaggio di consegne alla guida dell’azienda sanitaria polesana, ha unito centrodestra e centrosinistra in un coro di elogi e ringraziamenti al direttore uscente per quanto fatto alla guida del sistema sanitario polesano in questi cinque anni di mandato.
“Sapevo del suo pensionamento - dice l’assessore regionale Cristiano Corazzari - e ne approfitto per sottolineare il grande lavoro che ha fatto in questi mesi di emergenza. Non è affatto casuale che la provincia di Rovigo sia stata colpita meno dal virus rispetto ad altri territori, anche confinanti: per questo risultato dobbiamo ringraziare tutto il personale medico e sanitario, ma anche il direttore Compostella e il suo staff dirigenziale. Questa vittoria è frutto del buon lavoro di tutti, compresi i sindaci che hanno fatto squadra”.
Ma oltre al coronavirus c’è di più. “In questi anni - ricorda Corazzari - Compostella ha profuso grande impegno nell’organizzazione della sanità polesana, operando in una realtà delicata e complessa. La nostra provincia, infatti, necessità di attenzione particolare per le sue fragilità: l’alto tasso di anziani, la dispersione territoriale che rende fondamentali le strutture locali, e la permanenza degli ospedali di Trecenta e di Adria, che devono continuare a garantire un servizio adeguato, insieme all’hub di Rovigo”.
“Spero - aggiunge l’assessore - che il successore di Compostella continui sulla strada tracciata, fatta di grande attenzione per il territorio, collaborazione con amministratori e cittadini, attenzione agli equilibri di bilancio e buona gestione. La sfida del futuro è quella di mantenere elevati livelli ospedalieri e potenziare il sistema territoriale, che è stata la chiave di volta del modello Veneto per battere il coronavirus. Per fare questo il ruolo del direttore generale è fondamentale, e ringrazio il dottor Compostella per l’impegno e la perseveranza che ha profuso in questo difficile impegno”.
Ma se da Corazzari è normale aspettarsi parole al miele per il dg (nominato dalla Regione) non è così scontato sentir esprimere gli stessi concetti anche dall’opposizione. Eppure, anche per Graziano Azzalin (Pd) il giudizio finale sull’operato del direttore dell’Ulss è “buono. Gli devo riconoscere grande disponibilità al confronto in ogni momento, durante tutto il suo mandato. Per quanto riguarda i problemi strutturali della sanità polesana, che permangono, ha cercato di fare il meglio possibile con le risorse e le direttive messe a disposizione dalla Regione. Lui stesso - sottolinea Azzalin - ha del resto più volte chiesto alla Regione che venissero aumentate le risorse per il Polesine, segno che qualche squilibrio e carenza c’era e continua ad esserci”.
Quindi sulla gestione dell’emergenza Covid: “E’ stato bravo. Forse c’è stata anche un po’ di fortuna, ma devo riconoscere grande impegno e trasparenza nel lavoro svolto. Sicuramente ci volevano più tamponi ma le scelte in merito non competevano a lui. Adesso mi aspetto, pur mantenendo un reparto per le emergenze, che a Trecenta vi sia un veloce ripristino di tutte le funzioni di un ospedale fondamentale per il territorio altopolesano”.
E anche il sindaco di Rovigo Edoardo Gaffeo (centrosinistra) conferma: “Compostella ha svolto un ottimo lavoro, e i dati lo dimostrano. In questo mio primo anno di mandato con lui ho sempre avuto un rapporto leale e cordiale, abbiamo collaborato in modo continuativo con ottimi riscontri. Dispiace davvero perderlo. Gli faccio i miei migliori auguri, e auspico che, anche dopo di lui, lo spirito di collaborazione con l’Ulss possa proseguire”.
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