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LO SPETTACOLO
27.06.2020 - 21:03
E capita anche, in una sera di inizio estate, di trovarsi in un tendone da circo e di assistere ad uno spettacolo poetico. Con i giocolieri, gli acrobati, le ballerine…lo zucchero filato ed i popcorn in entrata per i bambini, e la musica e la poesia. E’ quella di Robert Lax, poeta americano, vissuto tra il 1915 ed il 2000, sempre in viaggio, per molto tempo insieme ad una famiglia di circensi originari di Mirandola e, per parte materna, di Pincara. Con loro Robert Lax, ebreo poi convertito al cristianesimo, ha conosciuto l’arte circense, la fatica, il piacere di costruire spettacoli, il pericolo, l’importanza del rapporto con gli animali…Ma soprattutto ne ha tratto ispirazione per la raccolta poetica “Il circo del Sole”.
Pubblicato per la prima volta in Italia nel 1959, e ripubblicato nei mesi scorsi dalla casa editrice polesana “Il ponte del Sale” di Marco Munaro, che è anche l’artefice insieme a Chiara Milani e Andrea Balzan dell’insolita serata, nel tendone del circo Busnelli, fermo da un po’ a Grignano di Rovigo. “Talvolta andiamo alla ricerca/ e non sappiamo di cosa/ finché non ritorniamo agli inizi” recita la poesia di apertura. Le note delicate dell’oboe di Marco Schiavon, che della serata è anche il regista, contribuiscono a creare l’atmosfera, già calda di un pubblico attento e partecipe, di tutte le età. Poi arrivano gli acrobati, sospesi, prima dentro ad una palla trasparente, poi su di un filo. E da lì saltano, danzano, danno forma a figure suggestive che fanno eco alle parole dei testi di Lax. Tutto è armonico. E se qualcuno prima non ci avesse mai pensato ad un rapporto possibile tra parola poetica e poesia, ora sa che “ la poesia è gesto acrobatico sospeso sulla vertigine dell’abisso” e che ogni spettacolo non è altro che una tappa di un viaggio per tornare all’inizio e scoprire che principio e fine coincidono. Tra gli applausi, i circensi se ne vanno, con loro gli attori, il regista, il musicista, i curatori…Le luci si spengono su ciò che in molti hanno visto e che Robert Lax, a proposito degli spettacoli viaggianti, raccontava in versi: “I nostri sogni hanno ammaestrato leoni/ tracciato sentieri nella giungla/ placidi laghi: hanno costruito nuovi/Eden sempre dolci e diversi./Ogni giorno di paese in paese portiamo/ l’Eden nel tendone e le sue meraviglie ai bambini che hanno perso/ il sogno di una casa".
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