VOCE
SICUREZZA
28.06.2020 - 16:41
“E’ un evento che lascia un vuoto dentro, oltre a terrore e attacchi di panico. Serve un sostegno”
Un furto in casa non arreca soltanto un danno materiale. L’intrusione nell’abitazione, oltre all’ammanco economico, invade la nostra intimità e pesa sulle consuetudini che siamo soliti vivere. Questo atto invasivo non solo rappresenta un danno materiale, ma un segno indelebile sul nostro stato emotivo. Come fare a superare il momento? Quale può essere il miglior modo per dare vicinanza? Silvia Cavalieri, 32enne rodigina, psicologa libera professionista esperta in evoluzione familiare degli studi medici Kalipe’ fornisce uno spunto di riflessione per comprendere ciò che accade nella mente umana dopo un furto e quali strategie mettere in atto.
Dottoressa Cavalieri, cosa succede ad una persona quando è vittima di un furto?
“Quando subiamo un furto si possono provare sensazioni di forte vulnerabilità, ansia, angoscia, e possono presentarsi incubi notturni collegati. le persone si sentono violate nella propria intimità e quotidianità. Il furto nella propria abitazione assume un forte significato emotivo per le vittime. Il trauma non consiste nell’evento in sé, ma nella traccia che quest’ultimo lascia dentro la persona e nel modo in cui la mente e il corpo reagiscono all’evento stressante. Per affrontare la situazione è importante prendere in atto che la reazione al trauma è normale, è una risposta fisiologica dell’organismo. è importante accettare la tristezza e le emozioni, non negarle, parlarne anche ad amici e parenti”.
Tentativo di furto e furto, hanno lo stesso valore?
“Hanno valori e caratteristiche simili, infatti comportano entrambi shock ed incredulità, rifiuto dell’evento, tristezza, rabbia e paura. il furto porta ad alessitimia, ossia una difficoltà della persona a mettersi in contatto con le emozioni e comunicarle e super eccitamento, dove il sistema umano di autoprotezione è in allerta permanente come se il pericolo potesse ritornare in ogni momento”.
Quali sono le conseguenze che la persona porta con sé dopo l’accaduto?
“L’evento traumatico solitamente ha una durata di secondi, minuti, ma le conseguenze sull’individuo possono durare mesi o anni. Spesso si osservano nelle vittime di furti, come abbiamo precedentemente affermato, inquietudine, perdita di appetito, disturbi del sonno, della concentrazione, irritabilità e rabbia improvvisa, iper vigilanza, ansia ed attacchi di panico con comportamenti ossessivi legati alla sicurezza anche quando non esiste più una minaccia reale”.
Come poter essere di supporto e non destabilizzanti, nei confronti di una persona che ci racconta un evento così traumatico?
“Quando una persona subisce un furto si sente destabilizzata e se permangono l’inquietudine, la paura e l’ansia è consigliabile rivolgersi aduno psicologo per escludere un disturbo post traumatico da stress. Una mia amica, mi ha raccontato di aver subito un furto in casa nel pieno pomeriggio, con il figlio nato da poco al piano superiore che dormiva. A distanza di tempo ripensa a quel pomeriggio sfortunato, agli oggetti rubati, ma soprattutto alla paura per il figlio. Tutto ciò le ha lasciato un vuoto dentro, terrore, ansia, insicurezza; soprattutto perché riteneva la sua casa un posto sicuro. Utile per aiutare la persona che ha subito il furto è dare presenza e vicinanza astenendosi da giudizi. Fondamentale è non sminuire l’accaduto ma riconoscerlo per tutto il valore che ha. Anche la semplice vicinanza silenziosa è una presenza importante per dare sostegno”.
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