VOCE
IL DIBATTITO
18.07.2020 - 20:57
L’appello delle maggiori associazioni ambientaliste: “Varie ricerche lo dimostrano”
Agricoltura e fotovoltaico non debbono necessariamente essere estremi contrapposti: lo spiega la nota congiunta di Greenpeace, Italia Solare, Legambiente e Wwf. Una affermazione particolarmente importante in Polesine, dove ormai da tempo il dibattito su questo fronte è aperto, anche in questi giorni, alla luce della possibile realizzazione di un intervento di questo tipo a Loreo.
"Inquinamento e cambiamenti climatici - esordisce la comunicazione - impongono un deciso cambio di passo nella crescita delle fonti rinnovabili e in particolare del solare fotovoltaico. Le installazioni purtroppo stanno procedendo a ritmi troppo lenti. Le analisi evidenziano come per arrivare a questi obiettivi sia necessario sviluppare gli impianti sui tetti e nelle aree dismesse, ovunque in Italia, ma che si debba anche prevedere una quota di impianti a terra, marginale rispetto alla superficie agricola oggi utilizzata, e che può essere indirizzata verso aree agricole dismesse o situate vicino a infrastrutture. Scriviamo perché preoccupati dalle notizie sul tema del fotovoltaico a terra in area agricola".
"Il paradosso è che di fronte alla necessità di accelerare gli interventi, le gare per l’accesso agli incentivi per gli impianti in aree dismesse o bonificate sono andate sostanzialmente deserte, per problemi normativi e ritardi del nostro Paese nelle bonifiche, mentre si vorrebbe intervenire con una moratoria degli interventi in area agricola. Le norme in vigore in Italia prevedono infatti per gli impianti a terra in aree agricole il divieto di accesso agli incentivi, ma si vorrebbe escludere la realizzazione in ogni caso a questo tipo di impianti".
"Un intervento di questo tipo sarebbe un errore, mentre è corretto e urgente definire con chiarezza le regole per tutelare le aree agricole da una diffusione indiscriminata di questo tipo di impianti, ma soprattutto oggi è possibile realizzare progetti di integrazione tra colture agricole e impianti solari (per esempio, l’agrofotovoltaico). Le ricerche più interessanti evidenziano che attraverso corrette regole sia possibile garantire non solo la permeabilità dei terreni ma anche recuperare molte qualità del terreno su cui è installato sia in termini di biodiversità che in termini di ecosistema".
"E’ possibile alternare i pannelli con colture arboree e la stessa apicoltura può registrare importanti benefici nel momento in cui intorno alle file di moduli sono fatte crescere piante, senza pesticidi, in grado di aiutare le api stesse a resistere a situazioni sempre più compromesse a causa dell’inquinamento e per l’uso degli anticrittogamici".
"In molte aree del Paese esistono purtroppo terreni agricoli che non presentano condizioni che consentono una redditizia attività agricola e in questi casi il fotovoltaico può rappresentare una possibile soluzione. Vi proponiamo di aprire un confronto pubblico sul tema, a cui anticipiamo la nostra disponibilità a partecipare. Il tema della semplificazione riguarda infatti anche le fonti rinnovabili e va associato sempre a una grande chiarezza e trasparenza di regole di inserimento, a partire dalla revisione delle linee guida per l’inserimento degli impianti nel paesaggio, la bonifica dei terreni, l’integrazione del solare sui tetti, ma anche la realizzazione di una quota di impianti a terra in aree agricole correttamente integrati e capaci di rappresentare un’opportunità di diversificazione economica per le stesse aziende agricole, valorizzando al meglio il contributo che l’agricoltura potrebbe dare per la mitigazione dei cambiamenti climatici".
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