VOCE
Adria
19.07.2020 - 10:34
Palazzo Tassoni ad Adria
Una signora chiama a Palazzo Tassoni per prendere appuntamento con l’ufficio competente per un cambio di residenza. La prima risposta è riprovare dopo le 12. Riprova e si sente dire che deve fare la richiesta per via telematica. La signora confessa le proprie scarse conoscenze informatiche, a quel punto le viene risposto di rivolgersi a un patronato. Anche al patronato la situazione non è tanto diversa per la difficoltà di prendere la linea. Allora non le resta che sfogarsi sui social invitando il sindaco Omar Barbierato a intervenire per rimuovere una situazione che calpesta il rispetto per i cittadini. E rileva che a Taglio di Po la situazione è molto più semplice.
Subito interviene la lista Bobosindaco Adria e le sue frazioni per stigmatizzare “i disagi subiti da questa signora e farsi portavoce delle lamentele da più parti espresse, nei confronti dell’amministrazione comunale inerenti la mancanza di adeguati servizi al cittadino e, nello specifico, dell’incapacità di soddisfare i bisogni ascrivibili a uffici quale, in primo luogo anagrafe, cambi residenza, certificati di nascita”.
Così Massimo Barbujani ha presentato un’interrogazione al sindaco affinché intervenga al più presto per rimuovere tali ostacoli, in modo che la semplice pratica di un cittadino non si trasformi in calvario.
“Consapevole della situazione di emergenza determinatasi a causa della gravissima pandemia da Coronavirus – si legge - convinta della necessità di digitalizzare e dematerializzare il lavoro per dare a esso un maggiore carattere funzionale e, al contempo, garantire il rispetto dell’ambiente, evitare lo spreco in nome di un approccio decisamente solidale a partire dalla pubblica amministrazione, ricorda che compito della pubblica amministrazione è quello di essere al servizio del cittadino e di operare nel rispetto dei principi di efficienza, efficacia e rapidità costituzionalmente sanciti. Proprio per questo – prosegue - non si può trascurare l’ancora indiscutibile presenza di una parte di cittadinanza priva di competenze digitali e di adeguati strumenti basilari per poter accedere alle applicazioni in uso nella pubblica amministrazione o, comunque, ai servizi da essa esercitati nei confronti degli stakeholder. Per tali motivi chiede che l’amministrazione comunale si attivi al fine di prevedere un’organizzazione a livello di personale e di strumenti tale da garantire il celere e adeguato soddisfacimento dei bisogni dei cittadini, ponendo attenzione anche a quella parte di comunità non ancora avvezza con l’uso di dispositivi tecnologici”.
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