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FRAZIONE

Stop all’allevamento di polli a Boara

Senza i dettagli e le rassicurazioni sulla salute, l’ufficio Ambiente ha detto no all’insediamento

Stop all’allevamento di polli a Boara

E’ una lotta che si gioca tutta sulle carte e sui tempi amministrativi quella tra l’amministrazione comunale di Gaffeo e un’azienda, la società agricola avicola Sant’Andrea, con sede legale a Pozzonovo (Pd), che ha insediato un allevamento di polli da meno di 40mila capi a Boara Polesine, in via Curtatone (ora via delle Quore 1). La frazione e la zona, già ampiamente danneggiata dagli odori nauseabondi e negli anni ha condotto varie campagne per respirare un po’ meglio, soprattutto a causa dell’impianto di trattamento ex Nuova Amit.

Negli ultimi anni il nuovo insediamento ha fatto parecchio preoccupare i residenti. Ma l’assessore all’Ambiente Dina Merlo ha sempre assicurato che il Comune avrebbe agito a tutela della salute dei cittadini. Bene, il 2 luglio scorso la ditta ha presentato la comunicazione per la classificazione dell’allevamento come “industria insalubre” per l’attività di allevamento di galline ovaiole con tipologia biologica. La comunicazione deve contenere per legge le caratteristiche del ciclo produttivo, una dettagliata descrizione di tutte le emissioni e dei residui prodotti e di eventuali sostanze/prodotti utilizzati.

Il Comune, sentita l'Ulss 5 competente, notifica all'impresa l'avvenuta classificazione, contestualmente al nulla osta per l'avvio dell'attività produttiva e ha la facoltà, nell'interesse della salute pubblica, di vietarne l'autorizzazione o subordinarla a determinate cautele. Secondo l’ufficio ambiente, la documentazione trasmessa a supporto della richiesta, per valutare la compatibilità dell’insediamento con il territorio era assente, quindi è stata richiesta un’integrazione della domanda che includesse la consistenza numerica massima dell'allevamento, le modalità con le quali viene condotto e le modalità di gestione delle deiezioni degli animali, esplicitando le tecnologie e gli interventi applicati a tutela della salute pubblica e dell'ambiente.

Inoltre, su richiesta dell’Ulss 5, era necessario integrare la documentazione con un modello di ricaduta degli inquinanti, in particolare per le fonti odorigene. Il Comune ha anche avvisato la ditta che ove non avesse provveduto, la conclusione del procedimento sarebbe stata negativa. Trascorsi questi termini senza i documenti richiesti, dunque, l’ufficio ambiente ha dichiarato conclusa negativamente la procedura. L’allevamento polli non può stare là.

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