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L'allarme dell'Avis: “Stiamo per restare senza sangue”

Quest’estate, donazioni calate del 4,3% e richiesta in aumento. “Non basterà per settembre”

L'allarme dell'Avis: “Stiamo per restare senza sangue”

"Siamo molto preoccupati per il nuovo calo delle donazioni: abbiamo bisogno di una forte ripresa e di risolvere alcuni problemi che ostacolano i donatori, come autorizzazioni e poca flessibilità degli orari". Questo lo sfogo del presidente regionale dell’Avis Veneto, Giorgio Brunello, all’assemblea regionale dell’associazione, che si è tenuta ieri al Censer di Rovigo, e alla quale erano presenti i vari delegati provinciali, alcuni in presenza e altri collegati in streaming.

L’evento è servito per recuperare l’assemblea che si sarebbe dovuta svolgere ad aprile, ma che era stata annullata a causa dell’emergenza. Brunello ha detto: "Le donazioni avevano subito una diminuzione a fine febbraio, andando a picco nei primi giorni di marzo con lo scoppio della pandemia, le zone rosse, i comprensibili timori dei donatori e una certa confusione con le autocertificazioni. A seguito degli appelli di Avis, delle istituzioni, del Ministero della salute e in Veneto anche del governatore Luca Zaia, c’è stata una risposta incredibile. I donatori e i cittadini hanno risposto con enorme generosità permettendo da una parte ai nostri ospedali di avere sufficienti scorte di sangue per malati e per emergenze nelle settimane di quarantena, dall’altra di crescere come associazione grazie al numero elevato di nuovi iscritti, per la maggior parte giovani".

"Si è cercato così di gestire e distribuire le donazioni per non subire un crollo dopo il boom, proprio quando riprendeva l’attività ospedaliera - ha detto ancora Brunello - ma la ricaduta c’è comunque stata e durante i mesi estivi le donazioni hanno retto a fatica. A luglio, secondo i dati ufficiali del Centro nazionale sangue, in Veneto la raccolta di sangue intero è calata del 4,3% rispetto allo stesso periodo del 2019, mentre i globuli rossi utilizzati sono cresciuti dello 0,6%, segno che gli interventi chirurgici programmati nella primavera e sospesi per il Covid sono ripresi in estate. Stesso calo per la raccolta di plasma".

Se una situazione del genere, come prevedibile, verrà confermata per agosto, le donazioni non basteranno già questo settembre. L’invito, quindi, è "di continuare a donare, prenotando la donazione laddove (ormai in quasi tutto il Veneto) possibile".

Presente all’assemblea regionale anche il presidente di Avis nazionale, Gianpietro Briola, medico in un pronto soccorso bresciano, in prima linea durante la pandemia che ha affermato: "Fondamentale l’importanza che i donatori hanno avuto durante la quarantena e continuano ad avere per curare e salvare i malati. Il loro apporto è stato fondamentale come sempre. Nonostante le iniziali difficoltà e la paura che avevano le persone nell’andare a donare con il rischio di contagiarsi. Una volta rassicurati, con le prenotazioni e i percorsi separati su prenotazione per ridurre al minimo i rischi, i donatori volontari hanno risposto bene alla chiamata. Molto importante è stato anche l’apporto dato dal punto di vista solidale, con il supporto dato alle famiglie in difficoltà durante la quarantena. Ci siamo anche impegnati molto per mandare i donatori a fare le analisi degli anticorpi, per aumentare le donazioni di plasma che è stato molto importante. Adesso siamo nella fase di ripresa, abbiamo qualche difficoltà in alcune regioni come quelle più colpite che hanno esaurito le riserve. I donatori lentamente stanno tornando a donare, nonostante le difficoltà come la ripresa del lavoro e la scarsa flessibilità negli orari".

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