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ADRIA

Consiglio comunale blindato, con carabinieri e Digos

Sempre rovente la situazione in consiglio comunale

Consiglio comunale blindato, con carabinieri e Digos

Andando a indovinare, Bisco ha coinvolto il prefetto “perché sapevo che era preoccupata”

Indro Montanelli era solito dire che, in Italia, spesso, le tragedie finiscono nel melodramma per poi sfociare nella farsa. E’ la fotografia del consiglio comunale dell’altra sera, a cominciare dalle comunicazioni date in apertura di seduta dal presidente Francesco Bisco.

Certamente non è una tragedia l’arrivo dei tre carabinieri armati in aula durante l’adunanza dello scorso 27 agosto. Ma non è neppure quella banalità che vuol far credere, probabilmente lui crede che sia una banalità. Al punto che si è rivolto all’aula con sconcertante candore: "Qualcuno ha paura dei carabinieri?".

Il problema non è aver paura dei carabinieri, tuttavia Bisco e il sindaco Omar Barbierato ancora non si sono resi conto della gravità di quel che è successo perché quegli agenti non potevano e non dovevano entrare.

Ecco come il presidente ha spiegato l’accaduto. "Inizio da uno degli argomenti di questi giorni che è stato un po’ motivo di polemiche - afferma Bisco - La domanda che mi sono posto io è: chi ha paura di una pattuglia dei carabinieri? Chi ha paura che entrino delle persone, come sono l’arma dei carabinieri, armate, quando abbiamo anche la polizia armata, polizia locale per la precisione. Nessuno, credo, abbia paura dei carabinieri. Tutti in quest’aula siamo d’accordo per una presenza nel territorio, li invochiamo sempre, abbiamo piacere che ci siano".

E ancora: "C’era una situazione di pericolo in quest’aula quando sono entrati? No. C’era un argomento all’ordine del giorno che poteva rivelarsi spinoso: sì. Ecco allora la spiegazione del misfatto. Un gesto di buona volontà, da parte del comandante che ha chiesto alla pattuglia di servizio, ricordiamo che era il periodo delle spaccate a bar, negozi e altro, di fare un passaggio nell’aula consiliare. Infatti, dopo pochissimi minuti se ne sono andati".

Una mezz’oretta per la precisione. Se la presenza dell’arma è del tutto normale, non si spiega perché Bisco parli di "misfatto", così pure un comandante dei carabinieri non opera per fare gesti di buona volontà, ma per assolvere ai propri doveri e al mandato ricevuto.

Bisco ha poi dato una nuova versione dei fatti su quella malaccorta dichiarazione pubblica quando ebbe a dire che il prefetto Maddalena De Luca aveva mandato gli uomini dell’Arma, dopo qualche ora arrivò un clamoroso dietrofront. "Per quello che riguarda la mia uscita poi smentita sull’intervento del prefetto - ha riferito l’altra sera in aula - riguardava una deduzione errata. Cioè: avendo il prefetto espresso la sua preoccupazione per il clima che c’era in quei giorni ad Adria, ho ritenuto che fosse intervenuta personalmente a inviare quella pattuglia. Nessun intervento quindi da parte mia, né del sindaco, né del segretario. Chiedo quindi scusa a nome di tutti all’Arma che ha avuto un comportamento corretto e rispettoso delle istituzioni".

Come dice il detto popolare: "El tacon, peso del sbrego". Andando a indovinare, Bisco ha coinvolto la rappresentante del governo in un intervento che oltrepassa la legalità. Durante il dibattito, Lamberto Cavallari ha fatto notare che quella stessa sera del 27 agosto, nei corridoi di Palazzo Tassoni, erano presenti agenti della Digos, ma non si sono visti in aula. Né il sindaco, né il presidente lo hanno smentito, quindi confermano quelle presenze: è stato un consiglio a dir poco blindato.

Nessuno certamente ha paura dei carabinieri, né degli agenti della Digos, né della polizia locale, ma c’è da chiedersi se sia normale che un consiglio comunale ad Adria si svolga in queste condizioni. Il fatto che presidente e sindaco quasi si lavino le mani con il dire "non li abbiamo chiamati noi" non va certamente a loro merito. Anzi, il fatto che all’esterno altre istituzioni mandino le forze dell’ordine, presidente e sindaco dovrebbero essere i primi a preoccuparsi e rendersi conto che non è una situazione normale.

L’altra sera in aula c’erano solo i due agenti della polizia locale che ci sono normalmente. Eppure all’ordine del giorno c’era lo stesso argomento spinoso della seduta precedente.

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