VOCE
ADRIA
23.09.2020 - 10:08
Il sindaco di Adria, Omar Barbierato
Baruffaldi: “Barbierato abbia la dignità di lasciare”; Cavallari: “Arroganza ed esasperazione del voto”
"Con questo risultato i civici non raggiungerebbero neppure il quorum per eleggere un consigliere comunale di minoranza": Giorgia Furlanetto riassume alla perfezione lo tsunami che ha travolto il movimento civico adriese con il risultato delle Regionali. Sembra passata un’eternità dalla trionfale cavalcata 2018 di Omar Barbierato che conquistò Palazzo Tassoni con 3.194 arrivando al 33,79% dei consensi, ovvero un cittadino su tre aveva votato il movimento civico rappresentato dalle liste Impegno per il bene comune, Siamo Adria e Adria civica. Eppure sono passati soltanto 27 mesi e alla sera del 21 settembre 2020 il movimento civico sotto la bandiera del Veneto che vogliamo si ritrova con 487 voti, pari al 5,99%. In termini politici è paragonabile alla disfatta di Napoleone in Russia, al ritorno dalla quale restò al potere ma fu l’inizio della fine, alquanto veloce. Inoltre Barbierato, nelle vesti di rappresentare di lista, ha dovuto ingoiare qualche rospo nel vedere qualche cittadino usare il voto disgiunto per votare la lista civica ma scegliendo Zaia come governatore.
Va subito all’attacco Paolo Baruffaldi. "Dopo il grande risultato di Zaia – afferma il capogruppo leghista - un altro dato salta agli occhi in queste elezioni: la civica di Barbierato ad Adria oggi vale 487 voti. Il Veneto che vogliamo che ha visto direttamente il sindaco rappresentante di lista ai seggi durante le elezioni e un impegno dello stesso a promuovere il candidato Lorenzoni senza sosta, da mesi e mesi, oggi ha segnato un calo di oltre 2.500 voti in poco più di due anni. Se pensiamo che al primo turno delle elezioni amministrative scorse la coalizione civica esprimeva 3.194 voti, si può ben capire tutti di che disfatta stiamo parlando. Ma un altro dato – osserva Baruffaldi - può dare il senso di quanto Barbierato e la propria maggioranza siano in totale declino e sono i voti di preferenza. Il proprio capogruppo Enrico Bonato, figlio di Leonardo fondatore e presidente di Ibc, sul quale avrebbe dovuto correre ed impegnarsi tutta la maggioranza che amministra la nostra città, ha ottenuto solo 380 preferenze. Se pensiamo che il candidato della Lega Cristiano Corazzari, che non abita ad Adria e soprattutto non si siede in consiglio comunale, ha contato 470 preferenze, ancora di più si può capire che dopo solo due anni quanto il movimento civico del sindaco Barbierato sia stato spazzato via dalla volontà degli elettori. A questo punto mi chiedo quanto valga la pena ancora portare avanti questa agonia. Se sia invece più dignitoso e onorevole dare le proprie dimissioni da sindaco e riconsegnare Adria a chi davvero oggi rappresenta la volontà e maggioranza degli elettori".
Più articolata e approfondita l’analisi politica di Lamberto Cavallari. "È evidente che il risultato di Zaia, che anche da solo avrebbe vinto queste regionali, raccoglie consensi da destra e sinistra, altrimenti non si spiegherebbe il suo cannibalismo su tutte le altre liste politiche. Chi pensa che ad Adria sarà sufficiente riunire il centrodestra per vincere e governare, evidentemente, non riesce a leggere la portata del risultato di Zaia. Lo stesso risultato di Enrico Bonato è sicuramente sotto le aspettative, ma dato il momento può starci. Una cattiva gestione della città, un’esasperazione del clima e un alto tasso di arroganza hanno fatto il resto. Ha sbagliato chi, come il sindaco Barbierato e coordinatore politico Bonato senior in primis, ha caricato questa competizione elettorale di significati politici, impegnando tutta l’amministrazione in questa folle corsa. Credo che adesso un cambio di passo e una minor arroganza possano aiutare, anche se temo che ci sarà poco da salvare di questa esperienza. Per il futuro – osserva Cavallari - serve un progetto di ampio respiro privo di personalismi che metta assieme anime e generazioni diverse, ma dove la professionalità e la capacità siano le parole d’ordine. Solo così vedo un futuro per Adria".
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