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01.10.2020 - 14:15
Sono 320 le aziende del Polesine che aspettano ancora che le pratiche relative alle proprie richieste di cassa integrazione vengano definite dall’Inps. Di queste, 250 sono a pagamento diretto dell’Inps ai lavoratori, senza dunque l’anticipo garantito dall’azienda: questo vuol dire che i lavoratori di queste 250 aziende (non è dato sapere quanti siano) stanno aspettando che le pratiche vengano sbrigate, per poter vedere finalmente i soldi dell’integrazione al reddito.
A precisarlo è direttamente Roberta Carone, direttrice provinciale dell’Inps di Rovigo, che fa il punto sulle varie tipologie di cassa integrazione e sull’andamento delle relative pratiche, nella nostra provincia, alla luce dell’emergenza Covid.
Nel dettaglio, restano da definire 100 pratiche relative alla cassa integrazione ordinaria, tutte a pagamento diretto; 70 relative al Fis, in cui le aziende hanno anticipato il dovuto ai lavoratori e sono loro ad essere esposte nei confronti dell’Inps; e 150 relative alla cassa in deroga, tutte a pagamento diretto ai lavoratori. Totale, 320 pratiche da definire. “Invece - precisa la Carone - relativamente alle prestazioni Fsba, gestite da Ebav, l’Inps è estraneo”: il riferimento è a 35mila lavoratori veneti dell’artigianato senza soldi da mesi.
“La reale situazione per quanto di competenza Inps nella provincia di Rovigo è la seguente - spiega la direttrice Inps - alla data di domenica scorsa, sono state definite tutte le domande di cassa integrazione ordinaria a conguaglio (quelle in cui sono le imprese ad anticipare ai lavoratori i compensi che successivamente conguagliano con l’Inps) e ne residuano solo un centinaio con pagamento diretto agli utenti da autorizzare, con un totale di 2.751 domande autorizzate dall’inizio della pandemia ad oggi (1.579 a pagamento diretto, 1.172 a conguaglio)”. “Ciò significa - precisa - che sostanzialmente non vi sono giacenze e che le domande di cassa integrazione in cui viene chiesto il pagamento diretto da parte dell’Inps sono il 43% del totale”.
“Dati confermati - secondo la direttrice Inps - anche per il Fis: tutte le domande a pagamento diretto sono già autorizzate; una settantina a conguaglio, con i compensi anticipati dalle imprese, in lavorazione, su un totale di quasi 1.300 domande autorizzate. Relativamente al Fis - precisa ancora la Carone - le domande a pagamento diretto da parte dell’Inps sono il 60% del totale, quindi più di quelle anticipate da parte delle aziende”.
“Per la cassa integrazione in deroga, che come è noto sono tutte a pagamento diretto da parte dell’Inps, sono in corso di autorizzazione circa 150 domande a fronte di 4mila domande ad oggi già autorizzate”, conclude la direttrice.
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