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Influenza, farmacie senza vaccini

Federfarma in trattative con la Regione. I medici: “Noi pronti a straordinari per eseguirli”

Influenza, farmacie senza vaccini

Le farmacie di Rovigo sono già alla ricerca dei vaccini anti-influenzali e tempestate di richieste, ma le dosi tardano ad arrivare. La regione Veneto ne ha acquistate abbastanza per coprire il 75% degli over 60 veneti, ma per chi è fuori dalla fascia protetta, reperire il vaccino, per evitare sovrapposizioni con i sintomi da Covid-19 e avere protezione in più, sarà complicato.

Federfarma Rovigo, che riunisce 84 farmacie private, con il presidente Claudia Pietropoli (che è vicepresidente regionale), non si sbilancia: “Siamo in trattativa con la regione che si ha dimostrato apertura. Siamo stati ricevuti dall’assessore ieri e quindi non commento oltre”.

Ma sul campo, i farmacisti dietro il bancone sono già in “trincea”. “Quest’anno non sappiamo ancora cosa decideranno, è una situazione a cui tutti prestiamo massima attenzione - dichiara la dottoressa Laura Milani, dirigente della farmacia comunale 4 di Boara Polesine - Per noi farmacie comunali gli ordini avvengono tramite i magazzini. Ho provato a chiedere ma al momento non ci sono notizie”.

La dose viene venduta su ricetta medica e viene poi applicata dal medico di base. “Fino agli ultimi anni non ci sono stati problemi di scarsità nell’approvvigionamento. Qualcuno arrivava a fine stagione, ma anche fuori periodo. Attualmente non abbiamo notizie, ma i clienti iniziano a chiederli”.

E spiega: “La vaccinazione è consigliata per metà novembre, perché la risposta anticorpale arriva 15-20 giorni dopo e copre nel picco, dunque gennaio e febbraio e marzo. Poi la copertura va scemando”.

Anche la farmacia Rizzi Dian, in corso del Popolo fa sapere che ancora non è arrivato alcun vaccino: “Ma le persone ce li chiedono, noi non sappiamo né se né quando arrivano”.

Il vaccino è gratuito fino ai sei anni di età e per gli over 60. Nella fascia tra i 6 e i 60 anni, dunque, a meno che non si è soggetti con più patologie, esenti, bisogna pagare il vaccino anti-influenzale e si prevede che quest’anno saranno in tanti i cittadini a volersi proteggere, anche per non incappare in isolamento da tampone.

“In farmacia - conferma il presidente dell’ordine dei medici polesani, Francesco Noce - ce ne sono pochi e non si trovano. Dovrebbero tuttavia arrivare anche per quelli che non hanno diritto alla gratuità o non hanno patologie. Come ordine dei medici ci stiamo attrezzando molto bene per farli a tutti i nostri pazienti. Non più tardi di ieri ho scritto una lettera indirizzata ai sindaci polesani per chiedere di mettere a disposizione spazi ampi come palestre eccetera, per effettuare le vaccinazioni evitando assembramenti. Spero in una rapida risposta”.

In ogni caso ciascun ambulatorio è disponibile anche per questo servizio di prevenzione molto importante in un inverno che si preannuncia molto rigido e a rischio sotto tutti i punti di vista. “Molti medici hanno dato già la disponibilità a dedicare sabato o addirittura la domenica per la vaccinazione - spiega Noce - In sicurezza. Prima di accedere agli ambulatori sarà fatto un triage telefonico. Bisognerà accedere ovviamente in assenza di febbre ed evitando gli assembramenti con mascherina e guanti. Anche i medici ne saranno provvisti. Andranno fatti in orari dedicati”. E conclude: “Con l’Ulss 5 poi stiamo organizzando una sorta di ‘vaccino day’ è ancora allo studio con il direttore sanitario (Edgardo Contato ndr). Potrebbe essere al Censer o in altro ambiente ampio. Ma sarà realizzato ove fosse necessario, a metà novembre”.

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