VOCE
CRESPINO
17.10.2020 - 21:25
Ci risiamo. Un fenomeno che comincia a farsi insistente e, purtroppo, preoccupante. Soprattutto perché si verifica di notte, quando è difficile eseguire i controlli del caso. Tanto che, legittimamente, viene il dubbio che avvenga di notte non per caso e che qualcuno, quindi, si dedichi ad attività non lecite proprio nel momento in cui minore è la possibilità di un celere intervento.
Ormai dall’inverno 2019, alle porte di Crespino, tra località Passodoppio e la zona della festa dell’Unità, ciclicamente, in alcuni periodi con maggiore frequenza, in altri con minore, si avverte, sempre tra le 23 e l’una di notte, indicativamente, un fortissimo sentore chimico. Odore di gomma bruciata, molto acre, che provoca affanno, appena respirato, mozza il respiro, resta in gola e irrita gli occhi. Non sintomi positivi.
Dopo una pausa per i mesi estivi, puntualmente il fenomeno è tornato a manifestarsi. In paese, la spiegazione più consueta, quasi rassegnata, è che ci siano nuclei familiari che si disfano dei rifiuti, soprattutto plastici, appiccando loro fuoco. Una abitudine assolutamente illegale, ma della quale, in effetti, a oggi ci sono stati vari esempi, in Polesine.
Nessuno, però, ancora è riuscito a vedere questi fuochi, almeno a quanto si sa. Intanto, comprensibilmente, la preoccupazione cresce, dal momento che non si tratta di semplice cattivo odore che, per un’ora, sarebbe anche sopportabile. La preoccupazione, piuttosto, deriva dal timore che quell’odore indichi sostanze che, se inalate, possano fare male. Percependo queste esalazioni, il dubbio appare estremamente legittimo.
A rendere la situazione più triste, la consapevolezza che tutto questo avviene in un piccolo angolo di paradiso, ricco di fauna selvatica e dove, gradualmente, si stanno sviluppando attività valorizzate proprio da questo stretto legame con lo splendore del Grande Fiume che scorre maestoso a pochi metri. Sarebbe davvero un peccato, se tutto questo dovesse venire rovinato da inciviltà e illegalità.
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