VOCE
SCUOLA
21.10.2020 - 18:47
Gli aspiranti professori di tecnologia faranno rotta sul Paleocapa, quelli di storia dell’arte invece sono destinati all’Itis. E’ il calendario del concorsone rivolto agli insegnanti precari da stabilizzare, e che vedrà anche la nostra città tra le sedi d’esame. A livello nazionale, il “d-day” per i precari della scuola scatterà domani. In Polesine, invece, bisognerà aspettare la settimana prossima: al Paleocapa, l’esame si terrà nella mattinata di lunedì; al Viola-Marchesini l’appuntamento è per il pomeriggio di mercoledì 28 ottobre. In entrambi i casi, ci sono “in palio” cattedre per le scuole medie.
E saranno 630 i precari che faranno rotta sul Polesine, da tutto il Veneto e anche da altre parti d’Italia, per sostenere la prova.
In tutto, saranno 5.232 i supplenti che da oggi affronteranno il concorsone per l’assegnazione di 3.111 cattedre all’interno delle scuole venete. Insomma, circa il 60% dei partecipanti, dopo il concorso, entrerà di ruolo. Di questi 3.111 posti a disposizione, 1.428 sono alle scuole medie (426 nel sostegno) e 1.683 alle superiori (264 per quanto riguarda il sostegno): nella scuola secondaria di primo grado, mancano 339 prof di italiano, storia e geografia, 285 di matematica e scienze e 104 di arte; in quella di secondo grado sono 143 i posti a disposizione per insegnare lettere, 89 per scienza e biologia, 82 per chimica.
In tutto, saranno 4.508 gli insegnanti che faranno l’esame in Veneto, di cui 154 provenienti da altre regioni; 724 prof veneti, invece, saranno costretti a spostarsi fuori regione (in gran parte in Lombardia) per sostenere le rispettive prove.
Nel dettaglio, a Vicenza sosterranno l’esame 792 supplenti; a Verona 698, quindi 687 a Treviso e 971 a Padova. Ben 630 i professori che raggiungeranno il Polesine per sostenere l’esame, che inizierà da domani: più che in provincia di Venezia, dove saranno 623 gli esaminandi. Chiude Belluno con 337.
Insomma, sarà un grande rimescolamento di persone che, nel pieno della seconda ondata dell’emergenza sanitaria, dovranno spostarsi (in alcuni casi anche di regione) con tutti i rischi del caso. Ma era proprio necessario?
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