VOCE
DOPO IL DPCM
28.10.2020 - 19:40
Gli organizzatori: “Abbiamo seguito le imprese nel primo lockdown, un altro è impensabile”
Hanno scelto Rovigo perché è una città "pacifica", senza pericolo di infiltrazioni, una piazza che darà voce solo agli imprenditori disperati, "nessun centro sociale, nessuna infiltrazione". Da tutte le province venete arriveranno in piazza Vittorio Emanuele II, centinaia di lavoratori veneti, gestori di palestre, centri sportivi, gestori di bar, ristoranti, albergatori, operatori delle montagne e del nostro mare.
L’appuntamento è alle 20 di domenica 1° novembre e la manifestazione ha già ricevuto l’ok della prefettura. Inizialmente previsto in piazza Garibaldi, per i numeri che promette, sarà spostata nella piazza principale del capoluogo polesano.
Una manifestazione che parte dal basso. A organizzarla Laura Vallin, dipendente di Cna, che per lavoro si occupa di sicurezza e dal primo lockdown a oggi è stata a stretto contatto con artigiani e piccoli imprenditori e Paolo Furegato, che rappresenta centri sportivi e palestre. "Sarà una manifestazione pacifica di ferma protesta contro il Dpcm - spiegano in una nota - Rappresentiamo il mondo del lavoro che vede azzerare le fatiche di una vita, che vuole essere ascoltato e che dice no a questi provvedimenti che suonano come un colpo fatale alla nostra economia".
"Per lavoro - spiega Vallin - sono a fianco delle imprese artigiane e posso assicurare che un secondo lockdown non ce lo possiamo permettere. Molte imprese non riapriranno più". E continua: "Ho seguito con molti imprenditori che hanno due, massimo tre dipendenti tutti gli adempimenti fatti per mettersi in sicurezza e creare ambienti di lavoro adatti. Sforzi che le imprese hanno fatto correttamente. Per questo non ritengo, non riteniamo che sia giustificata una chiusura come quella stabilita dal governo Conte”.
Gli organizzatori assicurano che non sarà una protesta sterile, ma ricca di proposte, con interventi da parte dei rappresentanti delle varie categorie.
Ci saranno microfoni e amplificatori per essere ascoltati da tutta la piazza. Arriveranno gli albergatori e gli operatori balneari da Rosolina Mare, i gestori di impianti sciistici dal Cadore. "Stiamo cercando interventi dal mondo del teatro, del cinema. Con testimonianze concrete di questa profonda crisi del sistema delle imprese - sottolinea Vallin - che non tocca solo le aziende colpite, ma tutto l’indotto e a ricaduta anche i cittadini. Noi proporremo idee per poter riaprire in sicurezza".
Rappresentanti del mondo del lavoro delle province di Rovigo, Padova, Treviso, Verona, Belluno, Vicenza e Venezia saranno presenti; verrà data la parola a chi vorrà dare il proprio contributo in modo costruttivo e propositivo.
"Questa seconda chiusura, porterà al fallimento di molte delle nostre imprese e la perdita di lavoro per migliaia di dipendenti - si legge nel messaggio di convocazione - A rimetterci, non saranno solo le categorie direttamente penalizzate ma anche tutto l’indotto. A morire non sarà un’attività ma un’intera comunità. Siamo a poche settimane dall’inizio della stagione turistica invernale, se non sarà revocato l’ultimo Dpcm, sarà una stagione di chiusura totale degli impianti sciistici, delle strutture ricettive con forti riduzione dei lavoratori stagionali".
E infine: "Ci stanno togliendo, attraverso un decreto amministrativo, lavoro, reddito, cultura e vita sociale. Noi Veneti diciamo a gran voce: No alla criminalizzazione di intere categorie di lavoratori". Sarà una manifestazione pacifica con obbligo di mascherina, non verrà tollerata alcuna forma di violenza o offesa.
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