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TRIBUNALE

“Tentata estorsione al cliente”. Condannata la commercialista

Avrebbe preteso soldi per consegnare i documenti che erano necessari a contestare un accertamento della Agenzia delle entrate da 100mila euro

“Tentata estorsione al cliente”. Condannata la commercialista

Avrebbe preteso soldi per consegnare i documenti che erano necessari a contestare un accertamento della Agenzia delle entrate da 100mila euro

L’accusa, col pubblico ministero d’udienza Marika Imbimbo, aveva domandato una condanna a 3 anni e 4 mesi. Alla fine, ne è arrivata una a 2 anni, con la sospensione condizionale della pena, per l’ipotesi di reato di tentata estorsione. Questo il verdetto a carico di una commercialista, il cui comportamento era stato denunciato ai carabinieri dalla cliente. La difesa, affidata agli avvocati Federico Laurenti e Marily Bux, ha già annunciato che proporrà appello.

Tutto, secondo la ricostruzione dei fatti portata in aula dall’accusa, sarebbe cominciato quanto l’imprenditrice vittima della presunta tentata estorsione riceve dalla Agenzia delle entrate una contestazione da oltre 100mila euro, per omesso versamento dell’Iva. Un errore che l’imprenditrice è assolutamente certa di non avere commesso, tanto che si reca alla Agenzia delle Entrate, dove le viene spiegato che, qualora fosse stata in grado di produrre le fatture che dimostrassero la sua tesi, avrebbe potuto evitare il procedimento di riscossione coattiva.

Fatture che l’imprenditrice, sempre secondo questa ricostruzione, avrebbe immediatamente domandato alla commercialista, che le gestiva anche la contabilità.

E’ a questo punto che sarebbero iniziati i problemi, nel senso che la professionista avrebbe, chiaramente secondo l’accusa, domandato circa 6mila euro per consegnare la documentazione richiesta. La cliente, da parte sua, avrebbe avvisato i carabinieri della situazione, innescando il procedimento penale che ha poi portato alla condanna di primo grado. Sin qui, la ricostruzione dei fatti operata dall’accusa.

La difesa, però, impugnerà immediatamente questa sentenza, non appena saranno disponibili le motivazioni. La commercialista, infatti, ricostruisce i fatti in maniera del tutto differente, come hanno spiegato i suoi avvocati in aula. Innanzitutto, hanno fatto notare come, nella sua carriera, mai abbia avuto problemi di questo tipo; poi, spiegano che in realtà la imprenditrice avrebbe avuto debiti pregressi con la commercialista e che, quindi, non vi fu alcun tentativo di estorsione.

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