VOCE
PALAZZO TASSONI
18.11.2020 - 19:09
Il sindaco Omar Barbierato e il consigliere Enrico Bonato
Barbierato favorevole e Bonato contrario, ma nel giro di poche ore il sindaco si rimangia tutto
Chi ha fermato le bancarelle di sabato scorso, quelle non alimentari? Ufficialmente la decisione spettava al Coc, Centro operativo comunale, presieduto dal sindaco per far fronte alle diverse emergenze. Oggi, anzi da fine febbraio, è emergenza Coronavirus. Giovedì scorso 12 novembre si è riunito il Coc per analizzare l’ordinanza della Regione che introduce nuove misure restrittive per contrastare il contagio da Covid 19 e per decidere i provvedimenti conseguenti.
Insieme a Omar Barbierato sono presenti il consigliere comunale Enrico Bonato con delega alla Protezione civile, il segretario generale del comune Gianluigi Rossetti, il dirigente Andrea Portieri, la consigliera comunale Oriana Trombin (quest’ultima non si sa a quale titolo), il comandante della polizia locale Pierantonio Moretto, Marco Passarella responsabile della Protezione civile e Andrea Roccato per la Croce verde. Durante la riunione emerge un netta diversità di vedute tra Barbierato e Bonato: il primo deciso a fare il mercato al completo, il secondo punta i piedi per limitarlo agli alimentari. Il sindaco la spunta sul consigliere, così l’incontro si conclude con la decisione che sabato 14 novembre, il mercato si sarebbe fatto al completo: quindi bisognava mettere in moto la macchina organizzativa per garantire le norme di sicurezza sanitaria.
Terminato l’incontro i "tecnici" polizia locale, Protezione civile e Croce verde si congedano, mentre i "politici" restano per affrontare un’altra questione, ovvero l’ipotesi di allestimento di una tensostruttura in piazzale Rovigno antistante l’ingresso al Covid point in sala Caponnetto.
Evidentemente si torna a parlare anche di mercato, perché meno di un’ora dopo dal termine della riunione gli altri partecipanti ricevono dal sindaco un wattsapp nel quale si intravede un ripensamento. E il giorno dopo il sindaco completa la retromarcia e conferma che il mercato sarà limitato ai soli alimentari. E così è stato: sabato scorso in corso Garibaldi c’erano solo le bancarelle degli alimentari, circa una quindicina.
Quindi, alla fine prevale la linea di Bonato su quella di Barbierato: il consigliere si prende la rivincita sul sindaco. A questo punto si impone un interrogativo inquietante: con chi ha parlato Barbierato per cambiare idea in maniera così drastica? Il sindaco è libero nelle proprie decisioni, o deve rispondere a qualcuno? E ancora: il centro operativo comunale prende decisioni o cosa altro? Palazzo Tassoni è ancora il centro della politica e delle decisioni?
Sono interrogativi che non possono restare senza risposta. Il sindaco ha il dovere di spiegare che cosa è successo e certamente non può nascondersi dietro al detto popolare che la notte porta consiglio.
A quella riunione c’erano tutte le rappresentanze competenti e istituzionalmente riconosciute per prendere una decisione: una decisione è stata presa, ma è stata stravolta poco dopo. Insomma, dal sindaco ci si aspetta che almeno spieghi perché prima era tra i più convinti sostenitori del mercato aperto a tutti, poi ha dovuto rimangiarsi tutto.
Anche perché il prezzo di quelle decisioni ricade su altri: ambulanti che si alzano in orari antelucani, affrontano giornate di freddo, pioggia, umidità e caldo afoso per dare un reddito a se stessi e un sostegno alla propria famiglia, ma anche per dare un lavoro ai propri dipendenti. Sabato scorso un centinaio di ambulanti si sono trovati la porta sbarrata ad Adria: si può stimare, per difetto, che almeno 500 persone abbiano perso una giornata di lavoro. Senza dimenticare il crollo di fatturato per tante altre attività commerciali che al sabato ricevono una boccata d’ossigeno dalle migliaia di persone che vanno al mercato.
Allora quegli ambulanti e quei lavoratori hanno il diritto di sapere perché tutto questo è successo e chi l’ha deciso. Non è chiedere troppo... No?
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