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02.12.2020 - 11:29
Gaffeo chiarisce: “Un commissario liquidatore è in conflitto d’interesse perché legale rappresentante di un ente socio che non ha versato le quote all’ente”
Con una delibera e un dibattito per la verità poco tempestivo, il Comune di Rovigo ha sottolineato il diniego allo scioglimento del Consorzio per lo sviluppo, quando l’assemblea dei soci ha invece già nominato la commissione dei liquidatori dell’ente, con Ivan Dall’Ara presidente, Pako Massaro e l’avvocato Andrea Patergnani.
Il senso della delibera è la presa di distanza a questo punto, visto che il 55% dei soci ha scelto, è che il Comune di Rovigo, che detiene il 10,69% delle quote, non crede nella procedura di scioglimento che si è messa in atto.
“Le problematiche conseguenti allo scioglimento - hanno spiegato l’assessore Pavanello e il sindaco Edoardo Gaffeo in assemblea - sono la gestione del personale, la gestione dei mutui, la gestione dei fondi regionali e di fondazione Cariparo per i lavori di pubblica utilità”. Dal 1963 in poi il Consvipo, ha sottolineato ancora il sindaco, è stato soggetto propulsore dell’economia polesane “senza Consvipo il nostro territorio provinciale non avrà più un ente di riferimento per la progettualità di area vasta. Inoltre il commissario liquidatore (Ivan Dall’Ara ndr) è rappresentante legale dell’ente socio (la Provincia), in debito di quote per vari anni. C’è un conflitto di interesse a riguardo. Noi avevamo fatto una proposta per salvare l’ente, ma non è stato ascoltato dal resto dei soci del Consvipo”.
Mattia Moretto replica: “E’ vero per molti anni il Consvipo è stato volano di economia in Polesine, ma negli ultimi decennni è stato solo uno stipendificio. Ora si tratta di un carrozzone senza rilancio. Quindi arriva tardi questo diniego. Sarebbe stato meglio che il sindaco ci rendesse edotti della sua proposta di rilancio dell’ente. Abbiamo portato avanti una realtà che non aveva più lo slancio di un tempo”.
Tra i timori dello scioglimento, manifestati anche dal sindaco Gaffeo, c’è la questione dei tempi utili per lo scioglimento. “Non sono stati dati tempi”.
Aretusini ha commentato: “Negli ultimi 11 anni le forze politiche che hanno gestito il Consvipo sono responsabili di quello che accade. La politica ha importanti responsabilità. Quando per il territorio le persone non hanno le competenze per farlo accade questo. Perdiamo un ente dalle enormi possibilità, ultimo in tutta Italia, che non si può restituire. Ero il primo sostenitore del rilancio, chiesi le dimissioni di Zanellato, in carica da diversi anni, nove anni. Oramai è tardi”.
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