VOCE
coldiretti
06.12.2020 - 20:23
Stelle di Natale
Il presidente nazionale: “Il florovivaismo ha già pagato oltre 1,5 miliardi per l’emergenza Covid”
Il conto pagato dai florovivaisti veneti è già alto a causa della pandemia: il via libera dell’ultimo Dpcm alla vendita di piante e fiori durante tutta la settimana salva 10 milioni di stelle di Natale e molte altre piante e fiori che rischiavano di finire al macero ma che adesso possono essere offerte ai consumatori nei centri commerciali e nei mercati anche il sabato e la domenica.
E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel commentare positivamente la decisione del governo di tutelare un settore come quello florovivaistico che conta 27mila imprese e garantisce all’Italia oltre 200mila posti di lavoro.
"Lo sblocco delle vendite nel fine settimana delle stelle di Natale sostiene anche ciclamini e tutte le altre tipologie di piante in vaso e di fiori recisi - spiega Prandini nel ringraziare - i ministri Bellanova e Speranza e il presidente Conte che hanno risposto alle richieste di Coldiretti per un comparto che ha già pagato un conto da oltre 1,5 miliardi di euro a causa dell’emergenza Covid con i limiti a matrimoni, eventi e cerimonie e la perdita di decine di migliaia di posti di lavoro, dai vivai ai negozi oltre a problemi all’export con blocchi al confine e in dogana di tanti paesi Ue ed extra Ue, a causa di ritardi e difficoltà nei trasporti e nella vendita".
"La norma contenuta nel Dpcm in vigore fino al 15 gennaio 2020 fa anche chiarezza - evidenzia la Coldiretti - rispetto ad alcune ordinanze locali che hanno chiuso immotivatamente gli spazi dedicati a piante e fiori all’interno di molte strutture come centri commerciali, supermercati e ipermercati, secondo quanto denunciato dalla consulta floroivaistica della Coldiretti in una lettera indirizzata ai principali gruppi della grande distribuzione organizzata, a federdistribuzione e alle autorità istituzionali coinvolte".
Con il nuovo Dpcm si completa il quadro degli interventi sollecitati da Coldiretti a partire dallo scorso mese di marzo durante il lockdown a tutela degli imprenditori florovivaistici che nel mese di novembre si erano trovati di fronte ad una situazione complicata dal punto di vista delle regole da rispettare a seconda del colore della Regione in cui svolgevano l’attività e del luogo e dei giorni in cui intendevano vendere fiori e piante.
"Anche il precedente Dpcm del 3 novembre aveva chiarito che - evidenzia Coldiretti - piante, fiori, bulbi, semi e fertilizzanti possono continuare ad essere venduti nei punti vendita aziendali e come vendita ambulante senza alcuna limitazione relativa alla diversa colorazione delle Regioni. E lo stesso ministero dell’interno con una circolare del 7 novembre aveva dovuto ribadire che nelle zone gialle ed arancioni - sottolinea la Coldiretti - era possibile effettuare la vendita di prodotti anche non alimentari nelle giornate festive e prefestive non soltanto nei punti vendita aziendali ma anche nei mercati all’aperto, mentre in tali giornate non era consentito in nessuna Regione la vendita dei prodotti non alimentari nei mercati sia coperti che all’aperto. Adesso - precisa Coldiretti - vengono meno le complicazioni legate alle diverse regole dettate per la vendita dei prodotti florovivaistici da rispettare a seconda dei giorni, dei luoghi e del colore delle Regioni".
Il florovivaismo "è un settore strategico del Made in Italy non solo dal punto di vista economico - continua la Coldiretti - ma anche per il miglioramento della vita nelle abitazioni e nelle aree urbane dove la disponibilità di verde va favorita e potenziata. Dobbiamo essere capaci di affrontare le sfide che l’Europa ci pone in termini di salute ambiente e occupazione e di opportunità e in questo senso il tema del verde è centrale per il nostro Paese” afferma Prandini nel sottolineare che “piantare nuovi alberi e potenziare la disponibilità di verde significa anche risparmio energetico, maggiore qualità di vita e contrasto ai cambiamenti climatici, per un mondo migliore alle nuove generazioni".
La Voce nuova | Direttore responsabile: Alberto Garbellini
Editrice Editoriale la Voce Soc. Coop. | Piazza Garibaldi, 17 - 45100 Rovigo Telefono 0425 200 282 - Fax 0425 422584 - email: redazione.ro@lavoce-nuova.it
Per la tua pubbicita' su questo sito: commerciale.ro@lavoce-nuova.it
Editrice: Editoriale La Voce Società Cooperativa. “La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo.” Redazione: piazza Garibaldi 17, 45100, Rovigo tel. 0425 200282 e:mail: redazione.ro@lavoce-nuova.it sito: www.lavocedirovigo.it
Pubblicità locale: Editoriale La Voce Soc. Coop. Divisione commerciale Piazza Garibaldi 17 - 45100 Rovigo - Tel. 0425 200282. Pubblicità Nazionale: MANZONI & C. S.p.A. Via Nervesa, 21 - 20139 Milano - Tel. 02 574941 www.manzoniadvertising.com Stampa: Tipre srl Luogo di stampa: via Canton Santo 5 Borsano di Busto Arsizio. POSTE ITALIANE S.P.A. - Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003
(conv. in L. 27/02/2004, n.46) art. 1, comma 1, DCB (Ro). Testata registrata “La Voce Nuova” Registrazione del Tribunale di Rovigo n. 11/2000 del 09/08/2000.
Testata aderente all’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria www.iap.it. Iscrizione al ROC n. 23289. Associata FILE