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L’iniziativa editoriale

Un mondo da fiaba tutto da scoprire

“Le favole dell’anima” è un volume di racconti che colpisce al cuore, dedicato a grandi e piccini

Un mondo da fiaba tutto da scoprire

Il nuovo libro di Renato De Rita, “Le favole dell’anima”, in edicola da domani in abbinamento alla Voce (al prezzo di copertina di 5,80 euro più il costo del quotidiano) è un autentico caleidoscopio di storie e personaggi della fantasia, accomunati fra loro dal fatto di essere figli di una magia costantemente presente. “La magia - scrive De Rita nella prefazione del libro - è sempre stata presente nella mia vita. Ricordo che fin da bambino ero affascinato, incantato, sorpreso, ipnotizzato dai maghi e dai prestigiatori tanto che, ora lo devo ammettere, ci ho provato anch’io, ma con scarsi risultati”.

Ed eccoli questi personaggi fantastici e magici che animano le pagine del libro. Personaggi a cui la penna del dottor De Rita ha dato un’identità, mentre il volto e le sembianze che compaiono sul libro sono frutto del lavoro e dell’elaborazione del bravo Luca Ghisellini, un ragazzo speciale e un disegnatore davvero unico, come abbiamo raccontato in questi giorni.

C’è il Pinguino Freddolino, l’unico al mondo della sua specie a soffrire il freddo tanto da spingere genitori e amici a stringersi attorno a lui per riscaldarlo; e c’è la Principessa Rebecca, tanto scontrosa quanto introversa che solo alla fine del racconto trova l’amore.

E come non ricordare il Principe Arturo che sognava di essere bello senza capire che la vera bellezza è quella interiore e non quella che appare.

Già da qui si capisce come ogni personaggio sia non solo il protagonista di una storia, ma anche lo specchio di una personalità tutta da scoprire. Una personalità che fa ridere i bimbi a cui la favola viene raccontata, e al tempo stesso fornisce agli adulti un motivo su cui fermarsi un attimo a riflettere.

Già, perché le “Favole dell’anima” sono adatte a tutti, da pochi anni d’età fino a quella della pensione. Possono essere lette ai bimbi prima di addormentarsi (una vecchia, sana abitudine che non deve mai venire meno) o possono essere un bel modo di passare il tempo, magari seduti in poltrona di fronte al camino durante le prossime feste di Natale. Volendo (ma non sappiamo se il dottor De Rita sia d’accordo con questa interpretazione, sarà curioso chiederglielo Ndr) potrebbero persino diventare un antidoto alla mania dei videogiochi per i più piccoli e alla dipendenza da televisione per gli adulti. Almeno per qualche ora.

Tornando ai nostri personaggi e alle nostre favole, cosa succede se un bimbo con tanta fantasia pianta nel giardino le briciole della propria brioches? O cosa direbbe un genitore sentendosi dire che il figlio ammalato deve essere curato con un mix di vitamine A, B e C (vale a dire abbracci, baci e carezze)?

E di questo passo si potrebbe continuare a lungo, ma perché togliere al lettore il piacere di scoprire quale delle favole gli piace di più? In quale dei personaggi, in fondo, si riconosce?

Già, perché in tutti i personaggi, a ben vedere c’è qualcosa di noi, del nostro modo di essere e di vivere. Anche se a volte non lo vogliamo dire. E soprattutto non ce lo vogliamo dire... A tutti, buona lettura e splendidi sogni.

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