Cerca

RIFIUTI

Ecoambiente, 130 assunzioni e tariffa puntuale entro il 2023

L'ambizioso piano presento questa mattina: 115 milioni di investimento entro il 2030

Ecoambiente, 130 assunzioni e tariffa puntuale entro il 2023

Un piano industriale ambizioso, quello illustrato e presentato questa mattina dal presidente di Ecoambiente, Marco Trombini e dal presidente del Consiglio di bacino di Rovigo, Antonio Laruccia, nell’aula consigliare della Provincia di Rovigo. Ambizioso per i numeri (130 assunzioni entro il 2022 e oltre 115 milioni di euro di investimenti pianificati entro il 2030) ma soprattutto per gli obiettivi: portare la Provincia di Rovigo alla tariffa puntuale, ovvero che ogni cittadino spenda per la raccolta rispetto a quanti rifiuti produce. Il tutto entro la fine del 2023 e con l’affidamento della raccolta in house a Ecoambiente, in via di definizione.

A spiegare come si è arrivati a tutto ciò, Laruccia. “Nel 2012, con la chiusura dei consorzi rifiuti e l’attivazione dei bacini è partito un periodo transitorio durante il quale è stato un commissario nominato dalla Regione Veneto a gestire il passaggio - ricorda Laruccia - nel 2017 è stato costituito l’ente di Bacino Rovigo e, dal 2019 è partita la fase di confronto con Ecoambiente, necessaria per arrivare al piano industriale, partendo dal piano d’ambito predisposto dall’ente di Bacino che ha messo una cornice ben definita e rigida entro cui l’azienda affidataria deve operare”. Lunedì scorso l’ affidamento da parte del Consiglio di bacino a Ecoambiente “che ha bisogno di affinamenti, ma il percorso è concluso” ha ribadito Laruccia. “Il percorso che ci attende, e attende Ecoambiente e Comuni, è arduo - sottolinea il presidente del Consiglio di bacino - attraverso tappe successive si arriverà alla tariffa puntuale: pagheremo quel che produrremo, col bilancino. Ma serve uno sforzo di tutti per questa consapevolezza, vista la piaga dell’abbandono dei rifiuti, serve una percezione diversa da parte del cittadino per fare quel salto di qualità che ci dovrà portare dall’attuale 65% all’80% di differenziazione dei rifiuti”. Laruccia ricorda che c’è un ente statale di controllo che regola il mercato dei rifiuti, l’Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente), e quindi i piani dei Consigli di bacino. “La nostra aspettativa è ottimizzare le spese per organismi e partecipate - conclude - l’obiettivo è portare nella stessa sede, quella dell’Interporto, anche Ato Acque, in modo da condividere una unica direzione e ottimizzare le risorse, riducendo le spese”.

Trombini ribadisce la complessità del percorso che ha portato a oggi, “molto lungo e che sarebbe dovuto finire prima”. “Far quadrare la fusione (Ecoambiente e Consorzio Rsu ndr) e il piano finanziario in un periodo come questo non è stato semplice - aggiunge - di fatto è stato un atto di fiducia dei sindaci nei confronti dell’ente Bacino e di Ecoambiente. Serviranno grandi sforzi ora, per arrivare alla grande ambizione dell’80% di raccolta differenziata, soprattutto perché l’abbandono dei rifiuti è ancora troppo, nonostante l’azienda metta a disposizione tutti i modi per raccoglierli correttamente. Gettare i rifiuti è ignoranza allo stato puro”. Dopo aver ricordato il recente accordo con Anas per la raccolta di rifiuti in Transpolesana, progetto con capofila il Comune di Giacciano con Baruchella, Trombini ha concluso: “Siamo arrivati a questi obiettivi perché esistono persone di buonsenso, quel buonsenso che ha regnato su tutto”.

All’incontro erano presenti anche l’amministratore delegato di Ecoambiente, Giancarlo Lovisari, e il direttore Valerio Frazzarin. “Dall’1 gennaio inizia una nuova era, in discontinuità con il passato - puntualizza Lovisari - i Comuni saranno i soci di Ecoambiente, visto che la Camera di commercio ha confermato la liquidazione del Consorzio Rsu, fuso con Ecoambiente, con risparmio cospicuo per tutti. Riorganizzeremo la macchina puntando su innovazione, meccanizzazione e digitalizzazione per arrivare alla tariffa puntuale, creando una banca dati che consenta ai cittadini di pagare rispetto al rifiuto che sarà conferito”. Lovisari ha quindi parlato di “investimenti importanti che proietteranno l’azienda in un ambito industriale. Prima c’era solo la discarica, oggi cercheremo di internalizzare i servizi per fornirli in modo migliore, e servirà la collaborazione di tutti affinché diano il meglio di loro stessi”.

A Frazzarin, infine, il compito di illustrare il piano industriale. “Andremo a gestire i rifiuti attraverso un transponder in ognuno dei 300mila contenitori stradali che saranno distribuiti a tutta la popolazione del Polesine - spiega - gli operatori, attraverso un dispositivo, leggeranno il trasponder per abbinare la raccolta all’utenza. In due anni dovrebbe andare a regime, entro il 2023. Inoltre saranno aperti 13 sportelli territoriali nei Comuni baricentrici nei quali verranno inseriti 20 nuovi dipendenti a tempo indeterminato. Per la gestione dei dati e il loro trasferimento a Ecoambiente, ci saranno altre 13 persone a seguire il sistema informativo. Internalizzeremo i servizi delle cooperative, perché è questo il nostro core business, con l’assunzione di 130 persone fino al 2022”. “I maggiori costi si pagheranno proprio con le internalizzazioni dei servizi - aggiunge - la riduzione verticale della produzione di rifiuti, circa 20mila tonnellate all’anno, crea un risparmio secco di 2 milioni di euro all’anno, senza contare che la differenziazione, plastica, vetro o verde, diventerà un ricavo”. “Investiremo, inoltre, sull’impiantistica, visti i costi fuori controllo dei rifiuti riciclabili del mercato libero - ribadisce - li vogliamo fare noi questi impianti, faremo un impianto di digestione aerobica e uno per il recupero delle plastiche, garantendo l’autosufficienza al bacino. Sarà costruito vicino all’ex separatore di Sarzano che verrà riconvertito per queste nuove linee, con la produzione di Css, combustibile da rifiuti, e compost di qualità. Si tratta di investimenti nell’ordine degli 80 milioni di euro, garantiti dal sistema bancario e creditizio, ma soprattutto sostenibili come da business plan”. “Anche Rovigo farà parte del progetto, che verrà presentato presto dal Comune, entrando nel centro sistema di tracciatura tramite calotte che leggono il conferimento dei rifiuti di ogni utenza tramite una tessera - conclude Frazzarin - sarà una fase transitoria che arriverà, poi, alla gestione integrale, e durerà fino all’ammortamento degli investimenti. I costi cominceranno a diminuire dal terzo anno, quando si pagheranno i primi investimenti”.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400