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LENDINARA

Ora il 5G è sbarcato per davvero in Polesine

Posizionata l’antenna. L’assessore: “Tutte le misurazioni dimostrano che è in regola”

Ora il 5G è sbarcato per davvero in Polesine

Ha fatto discutere i cittadini di Lendinara la foto postata sui social di un’antenna montata in via Aldo Moro. “La domanda per questa installazione presentata dal gestore Iliad è stata valutata come regolare”, ha confermato il consigliere Davide Bernardinello, che si è informato sulla questione.

“E’ stata infatti eseguita tutta la misurazione richiesta dalla prassi e l’Arpav ha verificato e convalidato le misurazioni fatte”.

Non c’è niente quindi che ostacoli l’installazione del palo-antenna che all’interno conterrà parabole che trasmetteranno su tre frequenze, come confermato dal consigliere: Umts, Lte e 5G.

“Non c’è comunque irregolarità, come si evince dai documenti, dato che questa installazione non supererà, stando alle rilevazioni, i 6 Volt per metro stabiliti dalle norme”.

“Nei prossimi mesi – ha aggiunto – ci sarà la riconfigurazione di tutti gli impianti del territorio comunale con le antenne per le trasmissioni, che probabilmente saranno sostituite con le parabole nuove”.

Una di queste antenne invece sarà dismessa, quella dietro al Centro Commerciale Base di Lendinara, nei pressi di via Canozio.

A maggio dello scorso anno un’ordinanza del sindaco aveva inizialmente vietato l’implementazione della tecnologia 5G su tutto il territorio del comune di Lendinara, sia come sperimentazione o attivazione di nuove installazioni, sia come sostituzione o modifica di impianti già esistenti. Come altri sindaci dei paesi limitrofi, infatti, il primo cittadino aveva diffidato tutte le società di telefonia presenti con i loro impianti su tutto il territorio comunale ad eseguire qualsiasi tipo di attività con tecnologie 5G, fino all’intervenuta emissione del parere sanitario sulla sicurezza delle esposizioni elettromagnetiche da parte dell'Istituto Superiore della Sanità e dell'Inail.

Con questa ordinanza il Comune aveva cercato di dotarsi di uno strumento cautelativo nei confronti di questa nuova tecnologia ancora in fase di sperimentazione. Spetta al sindaco, infatti, la responsabilità penale, civile, amministrativa per le conseguenze di natura sanitaria che dovessero manifestarsi sia nel breve che nel lungo termine nella popolazione residente nel territorio comunale ed è anche tenuto ad adottare ogni misura e cautela al fine di fronteggiare la minaccia di danni gravi ed irreversibili per i cittadini.

Non molto tempo dopo, però, l’ordinanza era stata ritirata per il decreto Semplificazioni, messo in campo dal governo anche per accelerare l'innovazione digitale, che ha messo i sindaci nella condizione di non poter introdurre limitazioni al 5G.

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