Il Giro d’Italia quest'anno bacia l’Alto Polesine
LA STORIA
18/01/2021 - 21:39
Secondo gli ultimi dati rilevati da Veneto Agricoltura, nei primi nove mesi dello scorso anno, nel Veneto è stata registrata una crescita degli occupati in agricoltura del +10%, un andamento ben superiore rispetto a quello nazionale che si attesta al +1,5%. Un trend che Nicola Guarnieri, titolare della rinomata agenzia viaggi polesana Fulvia Tour, da acuto imprenditore, ha anticipato e cavalcato, anche per non rimanere troppo con le mani in mano, da veneto doc qual è.
Guarnieri racconta il suo ritorno alla terra, in attesa - spera il più presto possibile - di tornare a volare, a viaggiare e a far viaggiare i suoi clienti. “L’agenzia viaggi è aperta - spiega l’imprenditore - al momento c’è una contabile e un commerciale per la routine e per gli appalti pubblici a cui partecipiamo. Molti dipendenti sono in cassa integrazione e quindi si spera fortemente di ripartire il più presto possibile. Stiamo facendo degli investimenti in tecnologia per essere pronti alla ripartenza”.
Mentre il suo mondo si è fermato, però, Nicola Guarnieri no. E insieme alla figlia maggiore, Cecilia, ha preso in mano l’azienda biologica di famiglia, che produce mele e pere. Si chiama Biogrignella e ha 30 anni di storia. “E’ stata gestita da mio fratello, che è stato uno dei pionieri del settore, ma da cinque anni a questa parte l’ho rilevata io. Visto che il mondo si è fermato in questo momento mi sto concentrando in questa impresa, un’attività abbastanza difficile ma che dà soddisfazioni”.
Per Guarnieri, che è un esperto di relazioni e di mondo, è un tuffo nella tradizione e un ritorno al passato. “L’azienda è grande 25 ettari e la coltivazione biologica è complicata, perché i fitofarmaci naturali sono meno efficaci di quelli chimici. Un modo di coltivare completamente diverso da quello tradizionale, ma nel quale io credo molto, perché più salubre, di qualità e rispettoso della natura”. Biogrignella vende ad aziende di trasformazione tedesche e altoatesine, dopo una prima cernita della frutta di prima scelta.
L’avventura lo ha rimesso in pace con se stesso, visto che per un imprenditore come lui, abituato a viaggiare per il mondo, il lockdown è stato pesante per svariati motivi, economici e personali.
Ma la capacità di reinventarsi e di fare di necessità virtù sono qualità riscontrabili anche tra gli imprenditori polesani. “E’ un lavoro faticoso da un punto di vista fisico e mentale, ma che dona molta tranquillità per molti versi. Ci sono molti amici miei, che avendo l’azienda bloccata hanno preso appezzamenti di terreno, vigneti, per ritornare all’agricoltura”.
Guarnieri si sveglia presto e alle 7,30 è già sul trattore. “In estate, con la raccolta, cominciamo alle 6,30, in inverno la gestione è più tranquilla, anche se bisogna star dietro ai trattamenti da fare. Non è il mio lavoro e sto attento a quello che mi consigliano gli esperti. E devo dire che ringrazio molto Coldiretti, perché è fondamentale sia per gli aspetti amministrativi che per la consulenza relativa ai contributi”.
I freddi numeri, che parlano di un ritorno all’agricoltura, non riescono a raccontare fino in fondo, la forza di un imprenditore, bloccato dalla pandemia, che si scopre agricoltore, finché non si tornerà a viaggiare.
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Rovigotto90
19 Gennaio 2021 - 11:11
Ma come scrivete gli articoli? “Si è reinventato agricoltore” e poi scrivete che ha un azienda agricola da oltre 30anni della sua famiglia! Con ben 25ettari è più anche! Questi sono imprenditori punto. Gli agricoltori veri sono altri!
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