Treno Chioggia-Rovigo, raccolte 400 firme
ORRORE IN CASA
25/02/2021 - 21:08
Confermato il carcere, come misura cautelare, per Gabriele Finotello, 29 anni, accusato di avere ucciso il padre Giovanni Finotello, 56 anni, a martellate, nell’abitazione che i due condividevano, in via Siviero 50, a Porto Viro, al primo piano di una villetta. Il delitto è avvenuto nel primo pomeriggio di lunedì scorso. Il genitore, dopo che il figlio stesso - secondo i primi riscontri - aveva chiamato i soccorsi, era arrivato vivo alla casa di cura di Porto Viro, che ha la qualifica di ospedale vero e proprio, ma è morto poco dopo.
Secondo le attuali ricostruzioni, a innescare il litigio, poi degenerato in tragedia, sarebbe stato l’invito del figlio al padre a smettere di bere. Ne sarebbero nate urla, spintoni e, forse, anche una colluttazione.
Il 29enne sin da subito - prima, appunto, nel corso della chiamata al 118, quindi di fronte agli inquirenti - non avrebbe fatto mistero di quanto accaduto. La vicenda, quindi, sarebbe da inquadrare in un contesto familiare di fortissime tensioni, derivanti anche dall’inclinazione all’alcool del genitore, al momento disoccupato. La difesa, affidata all’avvocato Paola Malasoma di Rovigo, attende ora il momento in cui sarà possibile, per il 29enne, sottoporsi all’interrogatorio, al quale pare intenzionato a rispondere. Al momento, contrariamente a quanto normalmente previsto, non è stato possibile farlo, neppure in teleconferenza, al momento dell’udienza di convalida dell’arresto. Questo, sia per le rigide norme anti covid vigenti in carcere, sia per aspetti tecnici che non hanno consentito neppure un interrogatorio in teleconferenza.
Intanto, nella mattinata di ieri, è stata disposta l’autopsia. L’esperto prescelto avrà il compito, oltre che di chiarire le cause della morte del genitore, anche di capire quale fosse il suo stato di salute al momento del fatto.
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