VOCE
SANITA' IN POLESINE
28.02.2021 - 21:50
Un malore, forse una ischemia, sottovalutato dal Pronto soccorso di Rovigo. E’ la segnalazione di una polesana che lamenta il modo in cui il padre è stato trattato a seguito di un suo malore. Un episodio che, precisa la stessa polesana, non inficia il valore di quanto gli operatori della sanità di Rovigo stanno facendo in questi mesi di grande emergenza.
Ma il racconto della donna residente in provincia di Rovigo ripercorre la successione di quanto avvenuto lo scorso 26 febbraio. “Il 26 febbraio, alle 9, abbiamo chiamato un’ambulanza perché nostro papà malato oncologico non riusciva a parlare e a muoversi paralizzato su metà del corpo. Arrivato al Pronto soccorso il medico ci ha chiamati per capire le condizioni del paziente”. La polesana continua spiegando di aver comunicato al medico le patologie di cui soffre il padre, “avendo comunque lasciato una cartellina con l’elenco di tutte le patologie. Il medico ci ha risposto che se legge tutta la cartellina arriva il giorno dopo e siamo ancora qua”.
Verso le 15 i figli dell’anziano hanno telefonato all’ospedale per avere informazioni “senza avere una risposta sulle sue condizione, non è facile per i famigliare rimanere a casa con il papà in quelle condizioni, ma capendo pienamente che medici e infermieri stanno lavorando al massimo”.
“Dopo circa mezz’ora - continua il racconto - il medico che lo seguiva ci ha chiamati dicendo che il papà sta bene e che si sono anche scambiati delle battute, stavano aspettando l’ultima visita per poi mandarlo a casa. Alla notizia eravamo felici. Alle 19 ci hanno chiamato per andare a prenderlo. Quando siamo arrivate al pronto soccorso abbiamo assistito a una cosa indescrivibile. Prima ci hanno chiamati dentro per aiutare gli infermieri a mettere mio papà sulla carrozzina. Senza che nessuna di noi facesse il tampone”. E ancora: “Arrivate dentro abbiamo visto che il papà non aveva recuperato, anzi era peggiorato rispetto al mattino. Il medico ha voluto a tutti i costi che lo accompagnassimo a casa in macchina anche se più volte abbiamo insistito perché lo ricoverassero”.
La figlia aggiunge che “il papà è uscito in pronto soccorso con addosso solo la maglietta del pigiama, non si sono neanche preoccupati di mettergli un telo per coprire le parti nude. Abbiamo chiesto se si poteva mettere un giubbotto davanti per coprirlo un po’ ma la risposta è stata che il giubbotto ingombra”. Poi “il dottore e due infermieri hanno provato a caricare in macchina il papà, nonostante l’infermiere avesse detto al medico che non si riusciva, ma il medico in modo sgarbato ha risposto: ‘non potrò mica fare servizio di andata e ritorno’”.
Infine si è appurato che “l’infermiere aveva ragione e ha richiesto l’ambulanza”.
la donna polesana precisa che “nostro padre ad oggi non parla, non cammina, non mangia e non beve, ce ne stiamo occupando noi senza nessuna assistenza. Il verbale del pronto soccorso non ci ha detto che cosa sia successo veramente, hanno dimesso un paziente in condizioni critiche. Anche noi, ignoranti nella materia, abbiamo capito che si trattava di un’ischemia. A nostre spese e grazie al medico di base ora un’infermiera si sta prendendo cura di nostro padre a domicilio”.
Infine l’amarezza: “Non è giusto che anche se nostro papà è un malato oncologico debba essere trattato in quella maniera, senza accertarsi se a casa ci sono le possibilità di accudirlo”. Poi la puntualizzazione: “Diciamo grazie a tutti quei medici, infermieri e operatori sanitari che con amore e cura svolgono il loro lavoro in maniera paziente e diligente. Nel nostro percorso ne abbiamo trovati, e non smetteremo mai di ringraziarli ma stavolta, purtroppo, non è andata così”.
Commenti all'articolo
Ggiulia86
04 Marzo 2021 - 16:28
é capitata la stessa cosa anche alla nostra famiglia. domenica 21 febbraio a seguito di un malore mio padre è stato ricoverato in ospedale a rovigo per presunta ischemia, a seguito di qualche accertamento e molte chiamate da parte nostra per capire le condizioni ci è stato risposto che ci avrebbero chiamato non appena avuto il quadro completo. Il lunedì mattina dopo altrettante chiamate ci è stato risposto che non avevano ancora un quadro completo e che mio padre aveva avuto un ictus ischemico. è rimasto nemmeno un giorno bloccato in astanteria all'ospedale e nel pomeriggio dello stesso giorno è stato mandato a casa per mancanza di posti letto, come scritto sul referto rilasciato dallo stesso ospedale.
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