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Ufficiale: De Mori sarà il nuovo arciprete

Per 23 anni al servizio diplomatico della Santa Sede, a breve rientrerà da Londra: ingresso l’11 aprile

Ufficiale: De Mori sarà il nuovo arciprete

Per 23 anni al servizio diplomatico della Santa Sede, a breve rientrerà da Londra: ingresso l’11 aprile

La Cattedrale ha accolto con una certa freddezza l’annuncio del nuovo arciprete: sarà don Matteo De Mori. La comunicazione ufficiale, confermando le anticipazioni de “La Voce di Rovigo” dei giorni scorsi, è stata data dal vescovo Pierantonio ieri mattina al termine della messa solenne delle 10.30, animata dai canti del coro polifonico diretto da Antonella Cassetta.

Il vescovo ha anche informato che il nuovo parroco farà il suo ingresso l’11 aprile, Domenica in Albis, subito dopo Pasqua. La chiesa era gremita in ogni ordine di posti per quanto consentito dalle norme di sicurezza sanitaria anti Covid 19.

Al termine dell’annuncio la comunità dei fedeli è rimasta del tutto indifferente: in altri tempi, simili annunci venivano accompagnati da un applauso. Probabilmente anche questo è un segno di stanchezza per la lunga attesa durata oltre un anno, dal momento che monsignor Antonio Donà aveva lasciato la parrocchia ai primi di gennaio dell’anno scorso, per poi salire in cielo il primo maggio. Sarà anche perché si tratta di un sacerdote del tutto sconosciuto, il suo nome è cominciato a circolare la scorsa estate, sbaragliando via via tutti i possibili candidati, nomi più noti.

Infatti don Matteo, classe 1963, è stato ordinato sacerdote il 25 giugno 1988, è stato mandato come vicario parrocchiale per un brevissimo periodo a Ficarolo, quindi si è dedicato agli studi internazionali mentre ha svolto per qualche anno le funzioni di segretario del vescovo Martino Gomiero, prima di trasferirsi definitivamente a Roma. Così per 23 anni è stato al servizio diplomatico della Santa Sede. Un anno fa, circa, aveva comunicato ai propri superiori il desiderio di terminare la carriera diplomatica per rientrare in diocesi e dedicarsi all’impegno pastorale. Ora sta concludendo il suo ultimo incarico nella nunziatura a Londra. Il suo rientro in Italia è atteso a giorni. Il segretario di Stato Vaticano, cardinale Pietro Parolin, ha inviato una lettera al vescovo Pierantonio comunicando “non senza un profondo dispiacere personale”, questo desiderio di don Matteo “ringraziando la diocesi di Adria-Rovigo per aver messo a disposizione della Santa Sede questo valido sacerdote”. Ed ha aggiunto: “Sono convinto che nei prossimi impegni pastorali saprà avvalersi dell’esperienza maturata in tanti anni in diverse parti del mondo”.

Da parte sua il vescovo ha fatto sapere di aver pensato a don Matteo per la Cattedrale già in primavera ma prima di procedere con la nomina ha dovuto attendere l’espletamento di alcuni procedimenti burocratici, resi più complicati anche dall’emergenza provocata dalla pandemia.

A questo punto, Pierantonio ha rivolto un pensiero al ricordo di monsignor Donà per il tutto il bene che ha dedicato alla chiesa diocesana e nell’ultima esperienza in Cattedrale. Ha ringraziato don Nicola Brancalion per aver portato avanti gli impegni pastorali nel difficile contesto della pandemia, così pure un ringraziamento ai sacerdoti del capitolo. Quindi ha aggiunto un messaggio di gratitudine a monsignor Damiano Furini che per mesi ha gestito gli aspetti burocratici amministrativi della parrocchia preparando il terreno a don Matteo.

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