VOCE
ECONOMIA
20.03.2021 - 22:25
Da sinistra, la senatrice Roberta Toffanin, Gian Michele Gambato, vicepresidente di Confindustria Venezia e Rovigo e Maurizio Franceschi, direttore di Confesercenti Venezia e Rovigo
Toffanin: “Sbagliato il miliardo al Reddito di cittadinanza”. Gambato: “Vaccini unica via d’uscita”
Ottantasette pagine, per un testo che si articola in 5 titoli e 41 articoli. Il mondo economico attende la pubblicazione ufficiale in Gazzetta del Dl “Sostegni” emanato venerdì dal Consiglio dei ministri, che stanzia 32 miliardi per imprese (11 miliardi), sostegno al lavoro, salute e sicurezza, aiuti agli enti territoriali. Ma già le prime impressioni, tra luci e ombre, si raccolgono tra chi per vicinanza all’economia locale, o perché impegnato in Parlamento a sostegno del territorio, ha un occhio attento alla grande crisi economica in corso.
Maurizio Franceschi, direttore di Confesercenti Venezia e Rovigo può dirsi soddisfatto per l’eliminazione dei codici Ateco, chiesta a gran voce dall’associazione di categoria e sottolineata dallo stesso presidente Mario Draghi: “Lo abbiamo chiesto e ottenuto - commenta - Tuttavia con l’allargamento della platea dei ristori, le risorse diventano più scarse e quindi siamo delusi di questo provvedimento, cioè lo riteniamo insuffficiente”.
Franceschi spiega anche perché: “Da un’analisi che abbiamo fatto, questo sostegno copre meno del 7% del fatturato perso dalle attività economiche nel 2020 e non tiene conto del 2021. Siamo già a fine marzo e i primi mesi sono andati male. Ripeto, di positivo c’è l’inclusione di tante attività, ma questo avrebbe avuto bisogno di maggiori risorse da destinare”. Poi c’è anche il sistema che è stato presentato come più veloce, ma che non convince Franceschi: “E’ legato all’autocertificazione da parte delle imprese del fatturato. Si parla tanto di sburocratizzazione e sappiamo che l’Agenzia delle Entrate ha tutti i dati. Ci saremmo aspettati in questo momento di grande sofferenza agevolazioni anche nella pratica. Comunque vediamo nel passaggio alla Camera e al Senato se possono essere fatti dei correttivi”.
Cerca di essere più obiettiva possibile Roberta Toffanin, senatrice di Forza Italia, che ieri era in attesa del testo ufficiale. “E’ stato fatto un passo avanti rispetto alle modalità con cui sono stati elaborati i precedenti decreti, si è superata la logica dei codici Ateco, la platea è molto più ampia, rientrano quelli che hanno fatturato meno del 30% nel 2020 sul 2019. E si è ampliato il tetto dei 5 milioni di euro. Bene l’attenzione al comparto della montagna, la cassa integrazione, la proroga delle scadenze fiscali. Tuttavia le risorse sono insufficienti”.
I 32 miliardi, effettivamente, - sono quelli votati con lo scostamento di bilancio di gennaio scorso e lo stesso Draghi ha “promesso” ulteriori stanziamenti. “Ma questi sono pochi e sinceramente non avrei dato un altro miliardo al reddito di cittadinanza, pur comprendendo nella logica il sostegno alla povertà. Purtroppo il reddito di cittadinanza è strutturato male, non è lo strumento ideale. La povertà è anche cambiata in questo anno, c’ è chi ha perso il posto di lavoro e sono sicura che gli enti locali potrebbero gestire meglio le risorse da destinare a chi ne ha realmente bisogno. Senza parlare, infine, della proroga ai navigator. In un anno il mercato del lavoro è rimasto fermo, non hanno fatto nulla né prima della pandemia, né durante, tantomeno riusciranno a fare qualcosa adesso”.
Il vero passo avanti del governo Draghi, dunque, per Toffanin si vedrà con il programma vaccini: “Ci vogliono regole chiare, certe e veloci per famiglie, lavoratori e imprese e soprattutto bisogna velocizzare il più possibile la vaccinazione affinché il paese torni a vivere e a pulsare”.
Legge le novità in chiave positiva Gian Michele Gambato, vicepresidente di Confindustria Venezia e Rovigo e della Camera di Commercio Venezia e Rovigo: “Il decreto crea le consizioni affinché ci siano sostegni economici a tutta una serie di categorie, che con le zone rosse e in lockdown, anche se soft, comunque hanno perso molto. E’ sempre una immissione di liquidità nel sistema”.
Si poteva fare di più? “Draghi ha esordito che è stato il massimo che si potesse fare - risponde Gambato - se si parla di aiuti è sempre poco, ma bisogna fare i conti con le possibilità del Paese. Non dimentichiamo tutto questo per noi è debito, che dovremo ripianare”.
Anche Gambato vede nella vaccinazione l’unica chiave di uscita. “Lì si vedrà la capacità di slancio e resilienza del Paese”. Per quanto riguarda il Polesine, il numero due di Confindustria e Camera di Commercio locali sottolinea: “Per quanto riguarda il tessuto industriale del territorio, a parte alcune categorie particolare, non è una situazione drammatica. Alcune aziende, come quelle legate al sistema sanitario, hanno ampliato e assumono addirittura. Ma ci sono altri comparti che stanno andando molto bene. Soffrono il turismo, il commercio, l’artigianato e anche il mondo dei professionisti. Questi mondi avranno bisogno di sostegno”.
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