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Cgia Mestre

15,9 miliardi di euro spesi per la burocrazia dei Comuni

L'Asmel: "Semplificare le norme per far ripartire il Paese"

15,9 miliardi di euro spesi per la burocrazia dei Comuni

Nel 2019 le spese dei Comuni impiegate per i servizi generali, amministrazione e gestione hanno toccato i 15,9 miliardi di euro. Se calcoliamo l’incidenza di questo importo sulla spesa corrente totale in capo ai Comuni (al netto del servizio rifiuti), essa ammonta mediamente al 35,3%, ma sale al 40,5% per le amministrazioni tra i 5 e i 10mila abitanti per attestarsi al 45,7% per quelli fino a 5mila abitanti: in queste due fasce rientrano la stragrande maggioranza dei Comuni del Polesine.

I dati elaborati dall’ufficio studi della Cgia - afferma Francesco Pinto, segretario generale Asmel - confermano che il bigottismo normativo affligge non solo il settore privato ma anche l’operatività della pubblica amministrazione locale costretta a fronteggiare disposizioni, procedure e adempimenti, che si rivelano molto spesso inutili o addirittura controproducenti. Una complessità amministrativa che grava maggiormente sulle amministrazioni comunali più piccole, meno strutturate sul piano organizzativo e con meno addetti. Semplificare le norme è il primo imperativo per far funzionare le realtà locali e per far ripartire il Paese”.

Lo studio è stato commissionato all’ufficio studi della Cgia da Asmel, l’associazione che rappresenta oltre 3.500 Comuni di tutt’Italia e che da anni sostiene che il bigottismo normativo è la principale causa dei ritardi nello sviluppo del Paese

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