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PORTO VIRO

“Se piove, siamo rovinati”

Il clima condiziona il lavoro dei ristoratori

“Se piove, siamo rovinati”

“In questo modo non riusciamo a lavorare. Cioè pranzando o cenando solo fuori, se piove, la gente non viene. E per noi significa rimetterci ancora” lo dice Pino Longo, del ristorante pizzeria “Ca’ Cornera”. Pone l’accento su un problema tanto semplice quanto pressante, per i lavoratori del settore della ristorazione: l’andamento di una serata è, con queste normative, strettamente legato al meteo. Ossia, assolutamente ingovernabile.

“Quindi dobbiamo solo affidarci al bel tempo, altrimenti non si lavora – aggiunge - Ad esempio sabato era una bella giornata e a pranzo abbiamo lavorato perché i nostri clienti hanno pranzato nella parte esterna. Per la cena avevamo molti posti prenotati, ma alla fine non è venuto nessuno. Tutti hanno disdetto le prenotazioni perché pioveva. Purtroppo, il nuovo Dpcm specifica che si mangia solo fuori nonostante noi ristoratori abbiamo sanificato e messo tutto quello che serve all’interno dei nostri locali. Ma il regolamento è chiaro e dice che dentro è vietato sedersi. Ma se fuori piove le prenotazioni vengono ritirate e per noi è di nuovo crisi. Come se finora avessimo navigato nell’oro”.

Longo dice anche che, se un locale ha tre lati vetrata aperti allora i clienti possono sedersi dentro, se invece i lati vetrata aperti sono 2 non lo può fare. “Il mio locale ha 2 lati aperti per cui la gente che viene qui non può accomodarsi all’interno ma solo all’esterno – precisa - Non vedo l’ora di ricominciare a lavorare in maniera normale perché così c’è lavoro sia per me che per i miei dipendenti. Con questi numeri, invece, non posso assumere dipendenti”.

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