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Quelle luci ambientate a Rovigo

La storia di un insegnante che fa i conti con se stesso ha per sfondo anche il capoluogo polesano.

Quelle luci ambientate a Rovigo

E’ in libreria il libro “Le luci avare dell’alba” che in parte è ambientato a Rovigo. L’opera di Giuseppe Muscardini è un racconto delicato e sensibile, che affronta le incertezze, timidezze, e smarrimenti d'animo, di uno stimato insegnante di liceo e conferenziere arrivato ad un età, dove ci si accorge che il tempo passa e dopo i sessanta gli anni volano, e il protagonista si trova in un’intimistica introspezione a raccontare se stesso ed affrontare vecchi fantasmi del passato.

Una volta ritrovate delle lettere del padre e di un amore vissuto nel frettoloso tempo degli amanti, in un doppio fondo di un cassetto, per lui inizia una riflessione sul tempo e sul vissuto amoroso, di ieri e oggi. Il padre ha un amore che resta imprigionato tra le missive, mentre lui ha la possibilità di viverlo con la giovane Rosemarie, sarà proprio un suo giovane studente dove lui si rivive in gioventù a dare la spinta al timido e riservato professore a lasciare andare gli anni verso tutto quello che ha lasciato assopito in fondo a se stesso.

Il nuovo romanzo di Muscardini, che vive a Ferrara, non lascia al lettore scampo, le domande sul tempo che passa e su come vivere appieno la vita, saranno uno spunto riflessivo sempre presente, anche nelle ultime pagine poi si parla di età e di momenti belli destinati a durare poco… o a vivere per sempre fissati in pagine bianche dalla scrittura pulita e sequenziale come quella dello scrittore.

La storia è ambientata in tre città: Kassel, Zurigo e Rovigo. Ecco come l’autore spiega la scelta di queste ambientazioni: “Ho sempre pensato che vi siano storie di uomini e di città che si corrispondono. E questo lo si scopre non scrivendo, ma leggendo. Il paesaggio urbano interferisce con la forza visionaria del lettore, e questo avviene quando il luogo diventa stato d’animo. Nello sviluppo del processo creativo, il luogo interferisce anche con la penna di chi scrive, e quando bisogna scegliere un fondale per una storia è necessario che questo sia aderente alle tipicità del protagonista, al suo temperamento, ai suoi dubbi e rovelli, alle sue gioie e alle sue scoperte. Rovigo, per come la conosco, ha i requisiti per fare da sfondo a questa storia. È la città nella quale il protagonista cerca di nascondere le sue fragilità. È la città nella quale si addensano memorie intime legate al passato della sua famiglia d’origine. Ma è anche la città nella quale inevitabilmente le cose cambiano, fino a quando lui non prende coscienza di un inaspettato e appagante evolvere dei suoi sentimenti, solo in apparenza sopiti”.

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