Casellato: “Siamo andati contro tutti e contro tutto”

“Questo scudetto lo sento mio e dei ragazzi come non mai. Ho avuto la fortuna di allenare una squadra con un coraggio e una grinta che hanno in pochi”. Come sempre nel suo stile, Umberto Casellato non ha peli sulla lingua e il termine che utilizza non è esattamente “coraggio”, ma qualcosa di più spinto.

Nella sua voce c’è l’orgoglio di chi è riuscito a vincere uno scudetto da sfavorito, contro ogni pronostico: “Alcuni ci ritenevano al massimo in grado di raggiungere i play off. Invece, abbiamo vinto il campionato. Siamo andati contro tutti e contro tutto, ci hanno abbandonato ma non ci siamo fermati. Sono successe cose indicibili - non ha voluto specificare cosa - la squadra avrebbe potuto benissimo girarmi le spalle, ma non l’hanno fatto. Perché sono dei veri uomini. Mi hanno seguito fino alla fine, nonostante le tante difficoltà. Insieme al mio staff tecnico e 37 giocatori, questi eravamo. Forse avere tanti contro ci ha aiutato a vincere le partite all’80’. Abbiamo giocato una partita da dentro o fuori contro le Fiamme Oro”.

E poi c’è spazio anche per le scelte tecniche, in particolare quella di far giocare Antl da 10 e Menniti Ippolito da estremo: “Diego non attacca la linea, la porta fino in meta, altroché. In gara due è andato bene, sarebbe stato sciocco non riproporlo. Io ho sempre detto che le fasi di transizioni sono le più favorevoli, spesso noi alleniamo questo tipo di situazioni. Mi sognavo una finale con una meta da 70 passaggi, ma l’importante è avere vinto”.

Infine, il tecnico polesano ritorna sulla situazione che ha vissuto quest’anno: “Ora non voglio parlare del mio addio. Perché non sono solo io l’artefice, è merito di tutti. C’è stato un periodo critico, ma l’abbiamo superato lavorando sul breakdown e sulle nostre insicurezze”.