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PAPOZZE

Artisti di fama internazionale

"La spiritualità dell'arte": dal 10 giugno mostra aperta a Papozze

Artisti di fama internazionale

Il 10 giugno alle 17 si terrà l’inaugurazione della mostra “La spiritualità nell’arte”, rassegna d’arte sacra contemporanea che si tiene nel salone del locale Circolo Noi. La mostra è promossa ed organizzata dall’associazione culturale Artisti del Delta in collaborazione col comitato organizzatore per i festeggiamenti della Madonna di San Juan de los Lagos e può contare sulla presenza di 22 artisti, alcuni dei quali di fama internazionale e rimarrà aperta sino al 27 giugno.

“Gli artisti - dice la presidente del gruppo artistico e culturale, Gabriella Burgato Dumas - ci condurranno nell’infinito mistero della spiritualità. Un prezioso evento che fa trasparire un messaggio che ha come obiettivo quello di riaccendere l’attenzione sull’arte sacra contemporanea attraverso linguaggi essenziali e trasparenti per una nuova lettura che esprima trascendenza nello spirito del Sacro”. Dopo il taglio del nastro e una breve illustrazione dei dipinti in mostra, tutti gli intervenuti si sposteranno in chiesa per la presentazione da parte del professor Paolo Rigoni del volume, edito per l’occasione “Dal Messico al Polesine. Sulle strade del culto mariano”, un libro che ripercorre la storia della Madrecita di San Juan de los Lagos e del suo arrivo dal Messico a Ca Cornera per giungere infine a Panarella.

Il volume, curato dallo stesso Rigoni, raccoglie i contributi di Luciana Passarella che si è soffermata sul culto della Madonna in diocesi di Adria-Rovigo, di monsignor Giuliano Marangon con i Santuari “Mariani in Polesine”, di Andrea Bellato, con la Madonna della Carità nel duomo e la Madonna del Pilastro, di Giovanni Raminelli che si è soffermato sulla presenza mariana nella destra Po. Paolo Rigoni ha indagato Devozione mariana, miti di fondazione e culti popolari passando in rassegna oratori e capitelli nella campagna e lungo il Po ed ha esaminato i testamenti di Costantino Panarello e della moglie, Gerolama Arcibolda, i cui beni dovevano portare alla istituzione di un ospedale, non già ad Adria, ma nella casa domenicale di Panarella, e i beni della famiglia Lardi estintasi nel 1861.

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