VOCE
Zico
08.06.2021 - 17:27
Il tema della sicurezza dei dati da attacchi informatici ha toccato finora soprattutto le grandi organizzazioni. Ma la criminalità si sta specializzando e attacca anche le piccole imprese, meno abituate a fronteggiare questo rischio. Ne ha parlato l'esperto in ambito informatico Stefano Bonato, nel primo appuntamento di “Z21” il nuovo ciclo di eventi organizzato da Zico per la propria community di professionisti e innovatori. Il primo lunedì del mese, alle 8.40 del mattino, un incontro di 21 minuti per ragionare di tematiche di attualità innovative, con la possibilità di partecipare in presenza o in collegamento.
“Il tema della sicurezza informatica oggi è importantissimo - ha spiegato Bonato, in collegamento via Google Meet - Gli attacchi avvenuti di recente, ad esempio negli Stati Uniti o in Irlanda, sono particolarmente raffinati”. Sono chiamati ransomware, ossia attacchi che prendono in ostaggio i dati all'interno di un server e chiedono il pagamento di un riscatto per sbloccarli. Se quelli che hanno colpito una società petrolifera americana o la sanità irlandese sono tra i casi spettacolari, non manca una miriade di piccoli episodi a danni di realtà più piccole, anche locali. “In genere non è un problema delle piccole, ma delle grandi aziende - ha aggiunto Bonato - Se non possiamo fare nulla per fermare l'azione della criminalità, possiamo però prevenire gli episodi. Come? Con strumenti informatici specifici e una particolare attenzione”. L’interesse degli hacker verso le grandi aziende è evidentemente motivato dalla loro possibilità di pagare riscatti più consistenti. Ma, spiega ancora il relatore, la criminalità si sta specializzando per colpire anche le piccole realtà, chiedendo magari un riscatto più alla loro portata. E nelle piccole realtà il rischio è più alto, perché c’è una minore abitudine a difendere i dati.
“Il fatto è che questi episodi avvengono in genere perché in qualche zona dell’azienda ci sono state disattenzioni rispetto alla policy. Il più grande scudo è costituito dalla cultura e dalla conoscenza, quindi occorre una persona che abbia l'incarico di occuparsi di questa attività”, spiega Bonato.
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