VOCE
CHIOGGIA
11.06.2021 - 18:39
“Aumento delle giornate di fermo della pesca a strascico: No a queste direttive dettate dall’Unione Europea”. Si intitola così anche la mozione depositata in consiglio regionale dalla Lega. Domani la pesca italiana si fermerà in segno di protesta contro i provvedimenti europei che propongono la progressiva riduzione dei giorni annui di attività in mare e la mozione impegna la giunta della regione Veneto ad attivarsi al governo “per farsi portavoce – spiegano il consigliere regionale chioggiotto Marco Dolfin e il capogruppo Giuseppe Pan - contro queste direttive dettate dall'Unione Europea sul settore pesca, perché non è aumentando i giorni di fermo che si risolve il problema: serve un nuovo sistema che tenga realmente conto delle esigenze di riproduzione delle specie e delle esigenze economiche delle marinerie”.
“Ogni anno il fermo pesca suggella a rotazione, su tutte le marinerie italiane, il blocco delle attività dei pescherecci che svolgono pesca a strascico per 30 giorni consecutivi - proseguono - l’aumento dei giorni di fermo da parte dell’Ue però è l’ennesima scure che rischia di abbattersi su uno dei settori chiave dell’economia veneta. C’è infatti il rischio che questa riduzione dei giorni di pesca possa sferrare un colpo letale a moltissime imprese della filiera ittica che generano quotidianamente ricchezza e sviluppo. Solo in Veneto, nel distretto di Rovigo e Chioggia, sono oltre duemila le aziende con quasi un miliardo di euro di fatturato”. L’Adriatico, si legge nella mozione, per quantitativi di pescato, rappresenta il bacino più produttivo fra tutti i mari che bagnano le coste italiane: “il Veneto, le Marche, l’Emilia Romagna e la Puglia sono tra le prime cinque regioni per quanto riguarda l’attività – affermano i consiglieri - e messe insieme realizzano quasi il 50% della produzione nazionale. Questo ha stimolato lo sviluppo di una fiorente flotta peschereccia marittima, che si presenta numerosa ed eterogenea”.
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