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Il caso

Crepet: “Ma dove sono i genitori?”

Lo psichiatra sui comportamenti dei giovani: “Sono i primi responsabili. Eppoi ci sono le regole, che vanno rispettate”

Crepet: “Ma dove sono i genitori?”

“Dove sono i genitori? E, soprattutto, le regole vanno rispettate”. Così Paolo Crepet, che commenta i recenti casi, in Polesine, di corse a folle velocità, in pieno centro, di notte, di motorini guidati da ragazzini. Nonché l’episodio di altri giovanissimi che, a Rovigo, sono saliti sul tetto del Tempio della Rotonda alle 5.15 del mattino. Storie del dopo lockdown, storie di giovani che mettono anche a repentaglio la vita propria e degli altri. Paolo Crepet è uno psichiatra, sociologo, educatore, saggista e opinionista italiano. Il suo ultimo libro è “Oltre la tempesta”, pubblicato con Mondadori e uscito da poco.

Era tutto previsto e prevedibile - continua lo psichiatra - Era ovvio che, in una realtà dove l’educazione era già stata smarrita da lustri, accadesse tutto ciò, dopo il verificarsi della pandemia e con i ragazzi chiusi in casa per un anno e più, quando apri il cancello il toro esce infuriato. Episodi simili non si sono verificati soltanto a Rovigo: recentemente è successo anche a Jesolo, con casi di gruppi di ragazzini che urlano, mettono la musica a palla, fanno rumore anche con motorini e macchinette truccate”.

Paolo Crepet pone una serie di domande e guarda al ruolo dei genitori. “Purtroppo, dobbiamo domandarci cosa non abbiamo fatto, cosa non stiamo facendo e cosa non faremo, nonostante quello che è successo e potevamo prevedere. Ma, soprattutto, mi chiedo, in primo luogo: dove sono i genitori? Mamma e papà non dicono nulla quando il figlio, che magari ha 14 anni, torna alle sei del mattino? La primaria responsabilità è loro, dei genitori. Non dicono nulla, a differenza di quanto accadeva decenni fa”. “Inoltre, ci sono delle regole da rispettare, che normano la vita in una città - continua Palo Crepet - C’era tutto il tempo per pensarle, si sapeva cosa sarebbe successo alla fine del lockdown e del coprifuoco. Le amministrazioni hanno delle responsabilità, per esempio, nel fare rispettare le regole in materia di rumori, cioè gli schiamazzi notturni. C’è la possibilità di emettere ordinanze, così da far intervenire la polizia locale, laddove necessario nei confronti di chi rispetta queste regole. Quello che sta accadendo non è mai stato tollerato”.

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