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Il ricordo dell’orrore nella grande ritirata

Una bella manifestazione culturale, dal profondo significato. E’ stata la presentazione di “Faville di Umanità. Tra gli orrori della Guerra"

Il ricordo dell’orrore nella grande ritirata

PAPOZZE - Una bella manifestazione culturale, dal profondo significato. E’ stata la presentazione di “Faville di Umanità. Tra gli orrori della Guerra. Campagna di Russia 1942-1943. Racconti e noterelle di un reduce”, opera di Vittorino Chioffi: un uomo che ha sempre amato il Polesine e la sua gente.

Dopo il saluto del sindaco, Pierluigi Mosca, presenti la moglie e figli del professor Chioffi, nella la cornice di un pubblico numeroso, nella Piazza davanti al municipio e con gli alpini e i lagunari di Adria a sottolineare l’avvenimento, Gino Bedeschi incaricato della presentazione del volume è entrato subito in tema nel descrivere momenti e fatti tragici della spedizione in Russia nella sacca del Don, nella quale si colloca la vicenda del tenente Vittorino Chioffi, chiamato alle armi nel novembre del 1942 ed assegnato all’837esimo Ospedale da Campo, come sottotenente chimico- farmacista.

Chioffi, giunto sul fronte russo verso la fine del 1942, visse il terribile assedio di Millerowo, prestando servizio fino al rientro dei reparti italiani. Partecipò a tutte le operazioni della famosa e tragica ritirata con riconoscimento di Encomio e Croce al Merito di Guerra per aver partecipato a fatti d’arme.

La figlia, Maria Cristina Chioffi si è soffermata sulle storie di umanità narrate nel volume, sulla preparazione culturale e scientifica, sulla rigorosa onestà professionale che guidò il padre nel tempo in cui fu direttore della Sezione Chimica del Laboratorio di Igiene e Profilassi di Rovigo, nell’attraversare periodi alquanto difficili per i problemi di inquinamento che iniziavano a manifestarsi, per l’impatto della centrale di Polesine Camerini”.

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